Consulta nazionale delle aggregazioni laicali, 1950-2002 (Cnal)
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Consistenza
buste 196, fascc. 1099 (ml 17)
Soggetto produttore
Consulta generale dell’apostolato dei laici, poi Consulta nazionale dell’apostolato dei laici, poi Consulta nazionale delle aggregazioni laicali
Storia istituzionale
Le origini della Consulta generale dell’apostolato dei laici si possono far risalire alla lettera che il 3 settembre 1959 il card. Domenico Tardini, segretario di Stato vaticano, scrive a Mario Ismaele Castellano, assistente ecclesiastico generale dell’Azione cattolica italiana, per regolamentare, in cinque articoli, i rapporti tra la Commissione episcopale per l’alta direzione dell’Azione cattolica italiana e la Conferenza episcopale italiana: alla Commissione è demandato il compito di coordinare tutte le opere dell’apostolato organizzato. Nell’ambito di questo nuovo ordinamento, quindi, la Consulta generale delle opere e istituzioni cattoliche si trasforma nella Consulta generale dell’apostolato dei laici, di cui sono ammesse a far parte tutte le organizzazioni laicali approvate dalla competente autorità ecclesiastica che perseguano l’affermazione dei principi cattolici nell’attività svolta. Il nuovo organismo introduce un’innovazione rispetto allo Statuto dell’Aci, che ammetteva nella precedente Consulta le opere, gli enti, e le associazioni aderenti o da essa coordinate.
Nel corso degli anni ’60, si aggregano alla Consulta generale 92 opere, distinte in base alla struttura, e, quindi, classificate in associazioni, uffici, centri, e in base alla natura e alle finalità, quali, per esempio, l’evangelizzazione, l’azione caritativa, l’animazione cristiana.
Nella definizione delle finalità della Consulta rivestono notevole importanza il III Congresso mondiale dell’apostolato dei laici (Roma, 11-18 ottobre 1967) e soprattutto l’Assemblea generale della Cei (19-24 febbraio 1968), dedicata al tema I laici in Italia, dopo il Concilio, in cui si approfondisce il nodo del coordinamento delle opere di apostolato laicale.
La struttura della Consulta conosce un’evoluzione continua. Nella fase di costituzione iniziale, essa è presieduta dal segretario della Commissione episcopale per l’apostolato dei laici, mentre l’organo deliberante è l’Assemblea dei presidenti di associazioni, uffici e centri membri, alla quale partecipano anche gli assistenti ecclesiastici delle opere aderenti, che esprimono soltanto un voto consultivo. Le funzioni esecutive sono affidate alla Segreteria, composta dal delegato, dal segretario e da alcuni collaboratori. Alla Segreteria, nel corso di questa sua prima stagione, si succederanno Antonella Perugini, Anna Maria Mezzaroma, Giovanna Mancini, Emma Cavallaro. Il lavoro della Segreteria è affiancato dal Comitato di segreteria, organo consultivo con funzioni di studio, costituito dai membri della segreteria e dai segretari delle nove commissioni tematiche in cui si articola la Consulta: apostolato generale, apostolato specializzato d’ambiente, apostolato dei giovani, azione caritativa, azione educativa e problemi della scuola, problemi dell’infanzia, problemi della famiglia, problemi del mondo del lavoro, rapporti internazionali.
La Consulta espleta la sua attività in particolare attraverso le riunioni plenarie delle opere, che presentano una relazione sull’attività svolta e delineano il programma da realizzare annualmente. Sull’articolazione, si distingue tra la Consulta generale, che ha la sua autorità competente nel segretario della Commissione per l’alta direzione dell’Azione cattolica e il coordinamento dell’apostolato dei laici, la Consulta diocesana, che si rapporta all’ordinario locale o al delegato vescovile dell’Aci, la Consulta parrocchiale, che si riferisce al parroco. Il coordinamento tra i diversi livelli si realizza attraverso contatti diretti dell’autorità competente con i dirigenti laici ed ecclesiastici delle varie opere e mediante le adunanze della Consulta.
La Consulta si dota a partire dal 1968 di un bollettino periodico, denominato «Notiziario», come organo di collegamento tra le diverse aggregazioni.
Il 16 maggio 1970 l’Assemblea generale approva un nuovo Statuto, in cui la Consulta si qualifica come luogo d’incontro e di confronto delle organizzazioni di apostolato dei laici, liberamente costituite e riconosciute dall’episcopato. Il nuovo documento normativo approfondisce la composizione della Consulta con la distinzione tra membri effettivi (aventi diritto di voto deliberativo in Assemblea) e membri aderenti (ammessi, invece, con voto consultivo). Tra i primi figurano le organizzazioni dei laici a base associativa, mentre le aggregazioni prive di questa connotazione vi fanno parte con la seconda qualifica. Spetta alla Commissione episcopale per il laicato esaminare lo Statuto dell’ente che presenta istanza di adesione, che è accolta sulla base del carattere nazionale delle associazioni e il loro riconoscimento da parte della Cei. L’Assemblea generale si conferma il fulcro dell’attività della Consulta, mentre nel nuovo organigramma sono istituiti il Comitato dei presidenti con responsabilità esecutiva delle deliberazioni assembleari e il segretario generale, che a sua volta rende esecutive le delibere del Comitato stesso.
Il legame con l’organismo di coordinamento dell’episcopato italiano si approfondisce nel corso del tempo. Nuove trasformazioni si realizzano nell’Assemblea statutaria del 1°-2 ottobre 1982, che delibera la modifica della denominazione in Consulta nazionale dell’apostolato dei laici: da spazio di incontro, essa è chiamata a diventare organismo di collegamento di tutto il laicato organizzato.
Le trasformazioni statutarie si riflettono anche nel logo identificativo dell’ente: l’immagine di due angeli che sorreggono uno “scudo crociato” viene sostituita da quella, più stilizzata, di una croce colorata tuttora in uso.
Nel corso degli anni ’80, la Cnal, che ha come segretaria Emma Cavallaro, oltre a definire il rapporto con la Cei, tenta di promuovere in modo più efficace gli organismi a livello diocesano. Il dibattito interno si approfondisce in particolare attraverso l’attività delle commissioni di studio sfociando in iniziative di riflessione rispetto alle problematiche della società italiana, dalla legge sull’aborto alla revisione dei Patti Lateranensi, per fare solo due esempi. Tra il 1986 e il 1987 sono istituite le due nuove commissioni sula Scuola ed educazione e sulle Comunicazioni sociali. La Cnal è attivamente coinvolta nella preparazione, nello svolgimento, ma anche nel lavoro di ricaduta, del II Convegno della Chiesa italiana, che si celebra a Loreto nel 1985. In vista del Sinodo del 1987, dedicato a Vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo a vent’anni dal Concilio Vaticano II, essa mette a punto un contributo specifico, frutto di un’ampia consultazione.
Il 30 maggio 1993 l’Assemblea generale, dopo un largo confronto al proprio interno e uno stretto rapporto con la Segreteria della Conferenza episcopale italiana, vara un nuovo documento normativo, che attesta la trasformazione della Consulta nazionale dell’apostolato dei laici nella Consulta nazionale delle aggregazioni laicali, recependo la nota pastorale della Commissione per il laicato della Cei, Le aggregazioni laicali nella Chiesa.
Nello Statuto, approvato dalla Cei, l’art. 1, dopo aver specificato il legame con la stessa Cei, che, attraverso il Consiglio permanente accoglie anche la domanda di adesione, precisa che la Cnal «è l’espressione e lo strumento della volontà delle aggregazioni laicali di apostolato, presenti e operanti nelle Chiese che sono in Italia, di valorizzare la comunione e la collaborazione tra loro e il luogo nel quale esse vivono in forma unitaria il rapporto con l’Episcopato italiano offrendo la ricchezza delle loro possibilità apostoliche e accogliendone fattivamente i programmi e le indicazioni pastorali». Nel successivo articolo, si definisce che possono farne parte «le aggregazioni aventi carattere nazionale, riconosciute o erette dalla Cei o dalla Santa Sede, sia che si tratti di associazioni e di terzi ordini, sia che si tratti di movimenti, di gruppi o di altre forme similari, purché dotati di regolare statuto ai sensi del can. 304». Come segretario generale, è nominato, all’interno della terna proposta, Emerenziana Rossato, che è confermata nel 1997 per il successivo triennio. Nel 2000 l’incarico passa a Bruno Forte, al quale nel 2005 subentra Gino Doveri. In questi anni, la Cnal mostra un interesse più marcato per le problematiche civili, che vengono rilette nell’ottica della «nuova evangelizzazione».
Il 4 ottobre 2008 l’Assemblea generale approva il nuovo Statuto, tutt’ora in vigore, che è licenziato dal Consiglio permanente della Cei nella sessione del 23-26 marzo 2009. Rimanendo invariate le finalità dell’organismo, le novità riguardano le modalità di designazione dei membri del Comitato direttivo, che sostituisce il Comitato dei presidenti, e il rafforzamento delle commissioni di studio (art. 11), con l’obbligo per ciascuna aggregazione di partecipare ad almeno una di esse. All’incarico di segretario generale della Cnal, che arriva a contare 68 aggregazioni aderenti, nel 2009 è designata Paola Dal Toso, che nel 2014 è confermata per il successivo quinquennio, secondo il mutamento statutario introdotto nella durata dell’incarico. In questo periodo, oltre al sostegno alle consulte regionali e diocesane, va segnalata la pubblicazione di tre «Quaderni», che offrono un riscontro tangibile dell’attività promossa.
Storia archivistica
L’Archivio risulta costituito nel 1960 con il compito di conservare la documentazione statutaria e regolamentativa delle varie opere aderenti, oltre a periodici e pubblicazioni da essa promosse. Nel tempo, l’Archivio arriva a riflettere il complesso di relazioni e di attività promosso dall’organismo. Nel 2009 è stato depositato presso l’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI attraverso una convenzione.
Modalità di acquisizione
Deposito tramite convenzione (2009).
Ordinamento e struttura
Il fondo si struttura in dieci serie e otto sottoserie, così definite:
serie 1. Assemblee generali, 1964-1997 (102 fascc., 22 bb.)
serie 2. Comitato presidenti,1969-2001 (67 fascc., 8 bb.)
serie 3. Segreteria generale e amministrazione, 1957-2002 (133 fascc., 20 bb.)
sottoserie 3.1. Segreteria generale, 1957-2001
sottoserie 3.2. Amministrazione, 1970-2002
serie 4. Commissioni, 1964-1990 (154 fascc., 28 bb.)serie 5. Associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali, 1950-1998 (222 fascc., 38 bb.)
sottoserie 5.1. Singole associazioni, 1950-1998
sottoserie 5.2. Rapporti generali con le associazioni, 1960-1996
serie 6. Consulte diocesane e regionali, 1958-2000 (34 fascc., 5 bb.)serie 7. Incontri e giornate di studio, 1962-1992 (41 fascc., 8 bb.)
serie 8. Conferenza episcopale italiana, 1955-1995 (99 fascc., 19 bb.)
serie 9. Santa Sede, 1950-1993 (178 fascc., 31 bb.)
sottoserie 9.1. Congressi mondiali per l’apostolato dei laici, 1950-1968
sottoserie 9.2. Pontifici Consigli, Pontificie Commissioni e Pontifici Comitati, 1966-1990
sottoserie 9.3. Giornate mondiali e anni santi, 1966-1993
sottoserie 9.4. Sinodi, 1980-1990
serie 10. Forum europeo dei comitati nazionali dei laici, 1967-1998 (65 fascc., 17 bb.)
Strumenti archivistici
Inventario a cura di Piera Cipriani, corredato da indice dei nomi di persona, di luogo e di ente; la schedatura è stata effettuata con l'ausilio del software Arianna4Work ed è consultabile sul portale La storia nelle carte. L’archivio dell’Azione cattolica e del movimento cattolico.
Consultabilità
Il fondo è liberamente consultabile, previa autorizzazione del direttore dell’Istituto, salve le limitazioni previste dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all’identità personale.
L'Archivio è stato presentato nell’ambito dell’Assemblea dell’organismo, sotto il titolo Il laicato nella Chiesa italiana dal Concilio a papa Francesco, che si è svolta a Roma il 9 giugno 2018.