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Armida Barelli

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Armida Barelli al Palatino

L’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha avviato nel 2012, prendendo spunto dal  60° anniversario della morte, un progetto di ricerca sulla figura di Armida Barelli, che si è articolato in diverse fasi. Come veniva comunemente chiamata, la «sorella maggiore» è stata fondatrice e a lungo presidente della Gioventù femminile di Azione cattolica (1919-1946).

Attivamente impegnata nella costituzione dell’Università Cattolica del sacro cuore, di cui fu ininterrottamente “cassiera”, è stata promotrice dell’Istituto secolare delle missionarie della regalità di Cristo, assumendo un ruolo di rilievo nella storia religiosa e civile dell’Italia contemporanea.

Eppure, alla rilevanza della figura, non ha corrisposto un adeguato interesse della storiografia, che ha ceduto il passo a ricostruzioni per lo più di occasione nel tenere viva la memoria della «sorella maggiore».

La ricerca, pertanto, vorrebbe colmare questo vuoto, approdando a una ricostruzione scientificamente fondata, in grado di restituire, attraverso una pubblicazione, un profilo complessivo di Armida Barelli.

Il progetto, in una prima fase, si è concentrato sulla sistemazione del Fondo Armida Barelli, non ancora inventariato presso l’Isacem. È seguito il controllo e il restauro delle collezioni complete delle testate promosse dalla Gf. Inoltre, si è provveduto alla catalogazione dell’intera serie delle pubblicazioni edite dal ramo giovanile femminile dell’associazione.

Il progetto, che si è collegato anche a una ricerca promossa dall’Istituto di studi politici S. Pio V, di cui si stanno pubblicando gli esiti, prevede la riedizione, in forma critica, delle memorie La sorella maggiore racconta, a cura di Simona Ferrantin e Paolo Trionfini.