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Carlo Santucci, 1869-1929

Versione stampabile
Carlo Santucci, 1869-1929
 
Consistenza
buste 4 (ml 1,2)
 
Soggetto produttore
Santucci, Carlo
 
Biografia
Nato a Velletri il 9 febbraio 1849, è educato dai gesuiti al Collegio romano, laureandosi nel 1870 in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma ed esercitando quindi la professione forense. Prende parte al Circolo di S. Pietro che nel 1869 si aggrega alla Società della gioventù cattolica italiana. Dopo aver giudicato provvidenziale la perdita del potere temporale del papato, propugna l’impegno politico diretto dei cattolici italiani solo con il consenso del papa. Eletto nel 1877 nel Consiglio provinciale e nel 1886 nel Consiglio comunale di Roma, assume numerosi incarichi pubblici, collaborando con Luigi Luzzatti alla fondazione dell’Istituto per le case popolari. Si impegna nel giornalismo, pubblicando su diverse testate laiche e cattoliche.
Nel 1879 partecipa alle riunioni di casa Campello per dar vita ad un partito conservatore nazionale che inserisca i cattolici nella vita politica nazionale. Il fallimento dell’iniziativa lo porta a fondare e a presiedere il Circolo di studi sociali e a lanciare la rivista la «Rassegna italiana». Nel 1906 partecipa alla fondazione del «Corriere d’Italia», di cui diventa amministratore, assumendo una posizione di rilievo nel trust dei giornali cattolici di Giovanni Grosoli.
Convinto assertore della necessità di superare l’astensionismo, si adopera attivamente per forzare la situazione, non riuscendo a sortire i risultati sperati. Collabora attivamente alla stesura del Codice di diritto canonico. Nel corso della prima guerra mondiale, Santucci è incaricato di una missione speciale da Benedetto XV presso il governo svizzero. Dal 1916 al 1923 è presidente del Banco di Roma, da cui è estromesso, dopo la crisi che lo investe, per accelerarne la fascistizzazione.
Nel 1919 è nominato senatore del Regno. Aderisce al Partito popolare italiano di don Luigi Sturzo, non ritrovandosi però nella linea riformista. Nel 1923 rassegna le dimissioni dal partito e aderisce al Cento nazionale, operando per l’avvicinamento del mondo cattolico allo Stato fascista. In questa veste, si adopera per spianare la strada alle trattative tra la Santa Sede e il governo in vista della «conciliazione», che auspica senza addivenire alla stipula di un concordato. Amareggiato per la soluzione adottata nel 1929, in Senato non fa mancare la voce di plauso ai Patti lateranensi. Muore in un incidente stradale a Roma il 29 luglio 1932.
 
Storia archivistica
Le carte di Carlo Santucci sono state donate all’Istituto dalla famiglia Fabbricotti.
 
Modalità di acquisizione       
Donazione.
 
Strumenti archivistici
Inventario sommario.
 
Consultabilità
Il fondo è liberamente consultabile, previa autorizzazione del direttore dell’Istituto, salve le limitazioni previste dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all’identità personale.
 
Bibliografia
Gabriele De Rosa, I conservatori nazionali. Biografia di Carlo Santucci, Morcelliana, Brescia 1962.
Ornella Confessore Pellegrino, Santucci Carlo, in Dizionario storico del movimento cattolico in Italia, diretto da F. Traniello, G. Campanini, vol. II, I protagonisti, Marietti, Casale Monferrato (AL) 1982, pp. 576-579.