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Fronte della famiglia, 1945-1970

Versione stampabile
Fronte della famiglia, 1945-1970
 
Consistenza
buste 73 (ml 6,5)
 
Soggetto produttore
Fronte della famiglia
 
Storia istituzionale
Il 14 settembre del 1945 la Presidenza generale dell’Azione cattolica italiana istituisce il Segretariato della famiglia, per coordinare all’interno dell’associazione le attività a sostegno di questo settore. La nuova istituzione è presentata in una manifestazione pubblica presieduta da Camillo Corsanego, ex presidente della Gioventù italiana di Azione cattolica e candidato alla Costituente nelle liste della Democrazia cristiana, che si tiene il 19 maggio 1946 al Teatro Quirino di Roma.
Il lavoro organizzativo sfocia nella costituzione ufficiale del Fronte della famiglia, che è deliberata nel luglio successivo, come opera che rimane alle dipendenze della Presidenza nazionale dell’Aci, articolata in comitati diocesani. Le finalità del Fronte della famiglia, che mantiene un «carattere apolitico», sono delineate in uno specifico Statuto: riaffermare il carattere sacro ed indissolubile del matrimonio; sostenere la saldezza e la stabilità della famiglia, secondo le tradizioni cristiane dell’Italia; riconoscerne il carattere di società, ordinata alla procreazione ed educazione dei figli; valorizzare l’amorevole esercizio dell’autorità nell’ambito domestico; contribuire a conservare, fortificare o ricostruire la sanità morale della famiglia, riaffermare il valore sociale e favorirne il benessere fisico e la consistenza economica, anche in ordine alla ricostruzione nazionale.
L’organismo nel 1946 si dota anche, oltre che di un «Bollettino», del periodico «La famiglia italiana», che continuerà le uscite fino al 1968. Come presidente è designato Antonio Maria Colini, il quale promuove dal 22 al 24 febbraio 1947 il primo convegno nazionale del Fronte della famiglia, a cui partecipano rappresentanti di 50 comitati locali. L’iniziativa, in cui convergono finalità di studio e di orientamento civico dell’opinione pubblica, costituisce la spinta per elaborare la «Carta della famiglia», attraverso la quale si intende sollecitare l’Assemblea costituente ad assumere la difesa dell’istituzione familiare.
Dopo l’approvazione della legge fondamentale dello Stato, il campo d’azione è indicato nel discorso rivolto da Pio XII il 27 novembre 1951 ai partecipanti al convegno promosso dal Fronte della famiglia: «attuare pienamente nel popolo l’idea della famiglia cristiana». Nel corso degli anni Cinquanta, l’organismo è attivamente coinvolto nelle campagne attuate per la «lotta all’immoralità», che disgrega la società italiana. L’approccio seguito è approfondito nei «Quaderni della famiglia», una serie di pubblicazioni che affronta le problematiche che interesano l’istituto familiare in una stagione di profonde trasformazioni del paese.
È in questo periodo, infatti, che il Fronte della famiglia dispiega più intensamente la propria attività, che scema progressivamente negli anni Sessanta. Con il nuovo Statuto dell’Ac, varato nel 1969, l’attenzione alla famiglia è assunta dall’associazione.
 
Modalità di acquisizione       
Il fondo è di proprietà dell’Istituto Paolo VI, dopo il trasferimento istituzionale (1996).
 
Consultabilità
Il fondo, non ancora ordinato, è fuori consultazione.