Luigi Gedda, 1934-1978
Versione stampabile
serie 2. Comitati civici (1948-1978), bb. 33, ml 3.
Consistenza
buste 114 (ml 10,6)
Soggetto produttore
Gedda, Luigi
Biografia
Nato a Venezia il 23 ottobre 1902, diviene presidente della Gioventù di Azione cattolica a Casale Corte Cerro, dove erigerà in seguito il complesso dell’opera del Getsemani. Successivamente è designato presidente diocesano della Gioventù di Ac a Novara, poi a Torino. Anche a Milano, dove il padre viene trasferito nel 1918, si segnala come brillante conferenziere tra i propagandisti della Gioventù cattolica di mons. Francesco Olgiati. Nel 1934 è nominato da Pio XI presidente della Giac, incarico che ricopre fino al 1946. Negli anni della sua presidenza, lancia l’Ave, la casa editrice del ramo, attraverso la quale prende vita il «Vittorioso», una specifica rivista per i ragazzi. Contribuisce sensibilmente a dare impulso all’Ente dello spettacolo (con i settori Centro cattolico cinematografico, Centro cattolico teatrale, Centro cattolico radiotelevisivo). Nel 1942, inoltre, fonda la Società operaia, un sodalizio di speciale consacrazione che ha lo scopo di coltivare la spiritualità getsemanica, come retroterra dell’apostolato. Si afferma anche nell’attività scientifica, come docente universitario di genetica umana, che lo porta a fondare nel 1942 il Centro per lo studio dei gemelli e nel 1945 la Società italiana gemelli. Nel 1953 dà vita all’Istituto Mendel per lo studio dei problemi di genetica e di gemellologia. Su suo impulso, nel 1944 sorge l’Associazione dei medici cattolici. Nel dopoguerra, su sua iniziativa, si costituiscono come opere della Giac, prima di diventare autonomi, il Centro sportivo italiano (Csi) e il Centro turistico giovanile (Ctg). Nel 1946 è nominato presidente centrale degli Uomini di Azione cattolica, incarico che mantiene fino al 1949, fondando l’Editrice Domani e dando vita nel 1948 alla Federazione internazionale degli uomini cattolici «Unum omnes». In vista delle elezioni politiche del 1948, lancia i Comitati civici, per mobilitare il mondo cattolico contro il pericolo comunista. L’organismo è mantenuto attivo anche dopo la competizione elettorale, sotto lo stretto controllo di Gedda. Dal 1949 al 1952 è vice-presidente generale dell’Ac. Nel 1952 Pio XII lo nomina presidente generale dell’associazione, incarico che ricopre fino al 1959. Nel corso del mandato, l’Azione cattolica conosce una sensibile espansione organizzativa, attraverso una serie di iniziative di cui è artefice. Al Concilio Vaticano II è uditore laico, per poi essere nominato membro della Consulta per la Città del Vaticano e del Consilium dei laici. Nel post-concilio, si dedica prevalentemente alla Società operaia, di cui dirige ininterrottamente dal 1947 al 1982 la rivista «Tabor». Contrario alla «scelta religiosa» operata dall’Ac con il nuovo Statuto del 1969, promuove, senza riuscire a radicarli, i circoli «Mario Fani» e quindi la Giad (Gioventù anno duemila), per recuperare lo spirito associativo degli anni della sua presidenza. Si impegna, inoltre, attivamente nel comitato per l’abrogazione della legge istitutiva del divorzio. Muore a Roma il 26 settembre 2000.
Storia archivistica
Le carte di Luigi Gedda sono state versate all’Istituto Paolo VI nel febbraio 2002, prive di strumenti di corredo, così come si trovavano nell’appartamento romano della moglie Teodolinda Romano.
Modalità di acquisizione
Donazione (2002).
Contenuto
Il fondo è pervenuto privo di strumenti di corredo. Da una prima ricognizione, in base alle indicazioni sul dorso delle buste e sui pacchi, ha portato all’identificazione di due serie principali: quella relativa all'attività di Gedda come dirigente dell’Azione cattolica e quella relativa ai Comitati civici, oltre ad una terza serie, formata da una raccolta di ritagli di giornale, già condizionati e raccolti in buste a parte.
Questo fondo non si configura certamente come la documentazione istituzionale dei due enti, ma rappresenta quella documentazione che Gedda conservava a casa sua con le carte personali, forse per una sua organizzazione del lavoro.
Ordinamento e struttura
Non trattandosi di documentazione sistematica, si giustifica l’assenza quasi totale di unità archivistiche originali, di segnature e di indizi di una organizzazione in serie e sottoserie. E probabilmente ad un certo punto (tra fine anni Cinquanta e inizio anni Sessanta) Gedda ha incaricato la sorella Mary di fare ordine tra le carte per migliorare la funzionalità di questo suo archivio “casalingo”. L’esito del lavoro sembra essere stato quello di costituire le serie principali dell’Azione cattolica, dei Comitati civici e dei ritagli di giornali, lasciando fuori le carte personali e familiari, e alcuni nuclei di minore consistenza. Anche la condizionatura ha suffragato questa tesi: quasi tutte le buste sono identiche come fattura e modello (forse acquistate in blocco), con il cartellino sul dorso ad indicare la serie e l’anno (per esempio AC 1940, CC 1948).
Tra le difficoltà incontrate durante questa sistemazione, vi sono state sicuramente la datazione dei documenti (molti dei quali non ufficiali) e la distribuzione delle carte nelle serie dell’Aci e dei Cc, spiegata anche con la sovrapposizione delle cariche di Gedda, specie dal 1952 al 1959. Ma, alle difficoltà create da questo riordino, se ne sono aggiunte altre ancora maggiori in periodi successivi, e cioè le manomissioni e gli spostamenti di documenti (un solo esempio: i diari delle udienze pontificie), che hanno acuito enormemente il disordine delle carte e creato una situazione davvero problematica. La somma di queste operazioni (sedimentazione di documenti spesso non legati tra loro, smistamento sommario e manomissioni) può dare l’idea dello stato del fondo e delle difficoltà di un ordinamento.
Il punto di partenza è stato il rispetto delle serie principali impostate a casa Gedda: Azione cattolica, Comitati civici, Raccolta di ritagli di stampa. Il resto del materiale era stato conservato in scatole, qualche faldone e contenitori vari, senza indicazioni di serie.
La totale assenza di una organizzazione archivistica originaria ha richiesto una impostazione a posteriori, su base logica. Durante una prima fase del lavoro, si è proceduto ad un riordino in senso cronologico del materiale (sempre nei limiti del possibile a causa dei documenti privi di datazione), di cui rimane traccia nelle segnature apposte sui documenti in alto a destra. Quindi, in seguito a questa prima analisi della documentazione, si è arrivati ad una ristrutturazione della serie con individuazione, sempre su base logica, delle sottoserie. Anche se questa operazione presentava dei limiti, rimaneva però l’unica possibile vista la situazione delle carte.
I materiali delle serie dei Comitati civici e dell’Azione cattolica sono stati completamente ricondizionati, ma si sono mantenute le camicie dei fascicoli originali.
Il fondo è strutturato nelle seguenti serie:
serie 1. Azione cattolica italiana (1934-1960), bb. 33, ml 3.
serie 3. Raccolta di ritagli stampa (1953-1974), bb. 48, ml 4,6.
Strumenti archivistici
La prima serie, relativa all'Azione cattolica italiana, è descritta sommariamente e l’inventario non è corredato da indici.
Per la terza serie si fa riferimento alle indicazioni cronologiche sul dorso dei faldoni.
Consultabilità
Il fondo è liberamente consultabile nelle serie prima e terza, previa autorizzazione del direttore dell’Istituto, salve le limitazioni previste dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all’identità personale.
La seconda serie, relativa ai Comitati civici, è fuori consultazione dall'ottobre 2022, perchè oggetto di un nuovo progetto di ordinamento e descrizione.
Bibliografia
Ernesto Preziosi (a cura di), Gedda e lo sport. Il Centro Sportivo Italiano: un contributo alla storia dell'educazione in Italia, La Meridiana, Molfetta 2011.
Marco Invernizzi, Luigi Gedda e il movimento cattolico in Italia, Sugarco, Milano 2011.
Ernesto Preziosi (a cura di), Luigi Gedda nella storia della Chiesa e del Paese, Ave, Roma 2013.