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Mario e Carlo Cingolani, 1909-1973

Versione stampabile
Mario e Carlo Cingolani, 1909-1973
 
Consistenza
buste 3
 
Soggetto produttore
Cingolani, Mario
 
Altro soggetto produttore
Cingolani, Carlo
 
Biografia
Nato a Roma il 2 agosto 1883, Mario Cingolani partecipa attivamente alle attività della Gioventù di Azione cattolica romana, laureandosi in Chimica. Agli inizi del '900 è impegnato nel primo movimento democratico cristiano, svolgendo un'intensa opera organizzativa e propagandistica nel Lazio, Umbria e Marche, e collaborando ai periodici «Cultura del popolo», «Il Domani d'Italia», «La Difesa del popolo», «Il Corriere d'Italia», oltre che a «L'Italia nuova», di cui è uno dei fondatori. Nel 1903 si fa promotore della fusione dei circoli «Dante Alighieri» e «Leonardo», che riuniscono gli studenti rispettivamente degli istituti superiori classici e scientifici, nel nuovo Circolo degli studenti medi «Dante e Leonardo». Nel 1904 diviene segretario della Lega cattolica del lavoro.
Staccatosi dall'esperienza murriana dopo il 1905, diviene uno dei principali dirigenti della Federazione romana della Gioventù cattolica e poi presidente della Giunta diocesana. Fautore dell'organizzazione economico-sociale e professionale, si batte contro i connubi clerico-moderati. Nel 1915 entra nel Consiglio direttivo dell'Azione cattolica e viene nominato vice-presidente dell'Unione popolare. Nel 1915 è tra i componenti della commissione dell'Unione per il Mezzogiorno e nel 1916 fonda a Roma i primi reparti degli scout cattolici. È contrario all’intervento italiano nella prima guerra mondiale, ma sostiene la necessità che i cattolici assumano le proprie responsabilità in vista di una loro più rivelante presenza nella vita nazionale. Si sposa con Maria Antonietta Spinola, dalla quale ha tre figli: Carlo (18 febbraio 1915), Giacomino (7 luglio 1918), Carolina (2 giugno 1920).
Alla fine del 1918, Mario Cingolani è tra i promotori delle riunioni romane che portano agli inizi del 1919 alla "piccola costituente", attraverso la quale si dà vita al Partito popolare italiano. Nel 1921 è eletto deputato per il Ppi, nelle cui liste è confermato anche alle elezioni generali del 1924. Sottosegretario al Lavoro nei due ministeri Facta, in vista del Congresso di Torino (aprile 1923) assume un atteggiamento possibilista riguardo al fascismo e nella successiva vicenda della "legge Acerbo" assume il difficile compito di mediare con la destra del partito, per evitarne la scissione. Membro del direttorio del gruppo durante l'Aventino, è dichiarato decaduto dal mandato parlamentare nel novembre 1926.
Durante il fascismo, esercita l'attività di assicuratore e di imprenditore agricolo, insieme con la moglie, ma mantiene contatti con i vecchi compagni. Numerosi vescovi invitano Cingolani a tenere conferenze ai giovani delle loro diocesi, finché i fascisti diffidano chiunque dall'organizzare iniziative pubbliche con la sua presenza. Come cavaliere dell'ordine di Malta, tra il 1940 e il 1943 svolge attività ospedaliera sia a Roma sia al seguito delle truppe italiane in Russia e partecipa a missioni a favore di civili ed ecclesiastici polacchi che gli costano il deferimento al tribunale di guerra tedesco. Partecipa alla formazione della Dc e nel 1943 è uno dei più assidui collaboratori di De Gasperi nel corso dei lavori della Commissione centrale provvisoria. Fa poi parte della Direzione nazionale del partito fino al 1956 e del Consiglio nazionale quasi ininterrottamente dal 1944 alla morte.
Nominato nel 1945 alla Consulta, è eletto all’Assemblea costituente nel 1946. Nel 1948 è senatore di diritto e presiede il gruppo parlamentare della Dc. Nel 1953, nel 1958 e nel 1953 è eletto nel collegio di Perugia al Senato, di cui è anche presidente dal 1954 al 1958. Contestualmente, dal 1946 al 1960, è consigliere al Comune di Roma. Agli incarichi politici e istituzionali, affianca anche quelli governativi come ministro dell'Aeronautica nel II gabinetto De Gasperi (luglio 1946-gennaio 1947) e della Difesa nel IV gabinetto De Gasperi (luglio-dicembre 1947). L’attività politica lo porta anche ad occuparsi di questioni internazionali: nel 1945 rappresenta l'Italia alla Commissione internazionale del lavoro a Parigi e poi alla Conferenza internazionale del lavoro a San Francisco. Dirige a lungo l’Ufficio relazioni internazionali della Dc, divenendo nel 1953 vice-presidente delle Nouvelles équipes internationales e del Centro d’intesa dei democristiani d’Europa. È infine membro delle assemblee parlamentari del Consiglio d'Europa e della Comunità europea del carbone e dell’acciaio. Muore a Roma l’8 aprile del 1971.
 
Carlo Cingolani, figlio di Mario, nasce a Roma il 18 febbraio 1915, formandosi nella Gioventù cattolica della capitale. Nel 1935 diviene animatore del Circolo studentesco «Dante e Leonardo», fondato dal padre e da Egilberto Martire. Si laurea in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma e, quindi, in Scienze politiche a Firenze. Negli anni della seconda guerra mondiale, frequenta la Pontifica università gregoriana, come alunno del Collegio Capranica, conseguendo la licenza in Teologia. Ordinato sacerdote nel 1945, Carlo Cingolani è a lungo insegnante di Religione al Liceo scientifico «Camillo Cavour» di Roma e assistente ecclesiastico del Circolo «Dante e Leonardo». Muore a Roma il 20 marzo 1997.
 
Storia archivistica
Le carte Cingolani sono state organizzate da Carolina Cingolani, la quale ha versato all’Istituto nel 1997 la parte documentaria relativa all’attività di Mario e Carlo nell’Azione cattolica.
 
Modalità di acquisizione       
Donazione (1997).
 
Strumenti archivistici
Elenco di versamento.
 
Consultabilità
Il fondo è liberamente consultabile, previa autorizzazione del direttore dell’Istituto, salve le limitazioni previste dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all’identità personale.
 
Bibliografia
Antonio Parisella, Cingolani Mario, in Dizionario storico del movimento cattolico in Italia, diretto da F. Traniello, G. Campanini, vol. III/1, Le figure rappresentative, Marietti, Casale Monferrato (AL) 1984, pp. 227-229.