Carlo Carlevaris
La Chiesa torinese e il movimento operaio hanno perso don Carlo Carlevaris, uno dei suoi maggiori testimoni nella seconda metà del secolo scorso e in questo scorcio del nuovo. Carlevaris aveva festeggiato i suoi 90 anni a fine aprile 2016 a Cascina Penseglio. Era il prete che aveva imparato cos’era il mondo operaio dalla frequentazione della fabbrica come cappellano del lavoro, arrivando a condividerne la vita. Perciò scelse con tanti altri preti suoi confratelli l’esperienza dei “preti operai”, che praticò con la discrezione del lavoratore laico. In questo senso, divenne anche rappresentante sindacale e per breve tempo fu anche componente della segreteria provinciale della Fim-Cisl torinese. Fu un educatore di giovani lavoratori, importando dall’esperienza franco-belga il movimento della Gioc (Gioventù operaia cristiana), che permise ai giovani cattolici di immergersi maggiormente nel mondo sociale. È stato un sodale e suggeritore di padre Michele Pellegrino, particolarmente nella costruzione e nella realizzazione della lettera pastorale Camminare insieme. Fu tra i promotori della Fondazione Vera Nocentini, istituto storico del movimento sindacale torinese che ne conserva le carte, partecipando per molti anni alla sua guida nel Consiglio di amministrazione. È stato per tutti un grande maestro e amico, che ha saputo educare non solo il cuore alla solidarietà, ma anche la mente e l’intelligenza all’uso della cultura come strumento di analisi critica e di slancio creativo.