Franco Costa, 1892-2002
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Consistenza
buste 83
Soggetto produttore
Costa, Franco
Biografia
Nato a Genova il 6 giugno 1904 da Franco e da Maria Zunini, compì i primi studi presso l'istituto “Vittorino da Feltre”, diretto dal barnabita Giovanni Semeria. Iscritto alla facoltà di Giurisprudenza nel 1923, si laureò in legge nel 1927, avendo aderito durante gli anni universitari alla Fuci e, prima ancora, al Fascio degli studenti secondari cattolici dell’Azione cattolica (presidente negli anni 1922-1923). Presidente della FUCI genovese dal 1925 al 1927, dal 1927 ne fu consigliere nazionale. Nel 1931 fu ordinato sacerdote, nel momento in cui i circoli giovanili dell’Azione cattolica e fucini venivano sciolti dal regime fascista. Nello stesso anno fu nominato notaro presso il tribunale ecclesiastico genovese e vice-assistente della Fuci locale; da allora al 1933 insegnò inoltre sociologia presso il Seminario arcivescovile.
Dal 1933 gli fu affidato l’incarico di vice-assistente nazionale della Federazione, che mantenne fino al 1955. Nel 1939 fu nominato assistente dei Laureati cattolici della diocesi di Genova e l’anno successivo vice-officiale del tribunale ecclesiastico della regione ligure.
Tra le intense attività di quegli anni si possono menzionare la sua partecipazione alla stesura del cosiddetto codice di Camaldoli (1943), pubblicato poi alla fine della guerra, e, nel periodo 1943-1945 ovvero dopo l’armistizio, l’organizzazione nella sua casa genovese di un punto di riferimento della Fuci impegnato nell’assistenza religiosa e morale ai fucini settentrionali, peraltro sostenendo le attività della Resistenza locale. Dopo la Liberazione seguì e orientò molti cattolici, per lo più provenienti dai movimenti intellettuali dell’Azione cattolica e che erano entrati nella Democrazia cristiana. Tra gli altri, con la famiglia di Alcide De Gasperi ebbe rapporti intensi, diventando consigliere spirituale della figlia, divenuta suor Lucia.
Presidente dell'Istituto cattolico di attività sociali (Icas) dal 1952, il 30 giugno 1955 fu nominato assistente nazionale della Fuci. Dall’agosto del 1959 fu nella Commissione per l’apostolato dei laici, che doveva preparare lo schema da portare alla discussione al Concilio Vaticano II.
Nel 1963 fu nominato vescovo di Crema e, poco più tardi, vescovo titolare di Emmaus, per passare all’assistentato generale dell’Azione cattolica. In tale veste, nel novembre del 1963 fu nominato presidente della Consulta nazionale per l’apostolato dei laici e segretario della Commissione episcopale per la direzione dell’Azione cattolica italiana.
Partecipò dunque ai lavori del Concilio Vaticano II, a partire dalla seconda sessione. Dopo la conclusione dell’assise, lavorò a lungo, costantemente e con successo, al fianco di Vittorio Bachelet, che era stato nominato presidente dell’Azione cattolica nel 1964, per mettere a punto il nuovo Statuto dell’associazione. Paolo VI gli affidò alcuni delicati incarichi diplomatici, tra cui in particolare, nel novembre 1966, la missione in Polonia mirante a favorire la riapertura dei contatti con i paesi del blocco sovietico.
Promosso arcivescovo ad personam nel 1968, nel 1972 abbandonò l’incarico di assistente dell’Azione cattolica. Nello stesso anno fu nominato canonico presidente della Commissione episcopale per il laicato e della Commissione Iustitia et pax della Conferenza episcopale italiana.
Morì a Genova il 22 gennaio 1977.
Storia archivistica
Il fondo, in seguito a donazione alla Fondazione Fuci da parte della famiglia Costa, è in deposito dal 2018 presso l’Isacem - Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI di Roma. Il materiale, afferente ad un arco cronologico che va dal 1892 al 2002, in origine conservato in 33 buste in cartone, 8 cassette e 9 pacchi di giornali e ritagli occupa oggi 7 palchetti (ml 8,20), per un totale di 83 buste e 9 filze di giornali stesi. Oltre all’inventario oggi disponibile, è utile menzionare quali strumenti di corredo del fondo un inventario sommario ("Catalogo") redatto da Emmina De Negri (nipote di Franco Costa) e un’accurata lista dei corrispondenti redatta da d. Mario Montedonico, l’ecclesiastico che assistette Costa nei suoi ultimi anni di vita e che dopo la sua morte mise mano all’organizzazione dell’intero complesso delle carte - del suo lavoro si è tenuto conto nella schedatura e nel riordino delle carte. Nel 2021 il fondo Costa è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio.
Modalità di acquisizione:
Deposito. Nel 2018 è stata stipulata una convenzione.
Ordinamento e struttura:
Il fondo, organizzato dall’assistente di Costa don Mario Montedonico in seguito alla morte del soggetto produttore, è stato riordinato in base a criteri logici indotti dall'analisi delle carte, della storia personale e delle funzioni svolte da Costa, e inoltre integrando i contributi postumi. Il riordinamento delle carte Costa evidenzia una suddivisione legata alle vicende biografiche del soggetto produttore, ai ruoli istituzionali e alle attività variamente derivate da essi. La maggior parte della documentazione si data fra gli anni ’20 e il 1977, anno della morte, ma l’arco temporale di interesse si estende notevolmente a causa della presenza di una delle raccolte di giornali integrata in seguito alla morte (arriva al 2002) e dei 5 archivi aggregati (alcune delle carte della famiglia Costa risalgono al 1892).
Il Fondo di compone di 12 serie, 10 sottoserie e 6 archivi aggregati.
Serie 1. Documentazione personale (1926-1977)
Serie 2. Esercizi spirituali e direzione spirituale (1922-1971)
Serie 3. Scritti (1922-1977)
Serie 4. Corrispondenza (1915-1977)
Serie 5. Fuci (1917-1975)
Serie 6. Azione cattolica (1924-1975)
Serie 7. Incarichi pastorali (1961-1976)
Serie 8. Incarichi istituzionali (1947-1976)
Serie 9. Varie ecclesiali ed ecclesiastiche (1937-1974)
Serie 10. Ambiti di azione e interesse (1929-1975)
Serie 11. Rassegna giornali e riviste (1926-2002)
Serie 12. Fotografie (1923-1977)
Fondo Archivi aggregati (6), raccolte di carte di Costa e su Costa (1892-1987)
Strumenti archivistici
Inventario analitico a cura di Federica Gargano, corredato da indice generale dei nomi di persona, di luogo e di ente; la schedatura è stata effettuata con l'ausilio del software Arianna4View. Sono inoltre disponibili: Emmina De Negri, “Catalogo”; d. Mario Montedonico, lista nomi corrispondenti.
Consultabilità
Il fondo è liberamente consultabile, previa autorizzazione del direttore dell’Istituto, salve le limitazioni previste dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all’identità personale.