Giuseppe Pizzardo, 1921-1929
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Consistenza
buste 5
Soggetto produttore
Pizzardo, Giuseppe
Biografia
Giuseppe Pizzardo nasce a Savona il 13 luglio 1877, compiendo brillantemente gli studi classici, per poi conseguire la laurea in Giurisprudenza all’Università di Genova. Attivamente impegnato nell’Azione cattolica, entrò nel Seminario di Savona, perfezionando la formazione a Roma alla Pontificia Università Gregoriana e all’Apollinare, dove si laureò in Teologia e in Diritto canonico. Ordinato sacerdote nel 1903, frequentò poi l’Accademia dei nobili ecclesiastici, che gli aprì la strada per entrare nel 1908 al servizio della Santa Sede.
Nel 1909 fu destinato come segretario alla nunziatura di Monaco di Baviera, dove rimase fino al 1912, per poi essere impiegato senza soluzione di continuità in Segreteria di Stato: minutante agli Affari ecclesiastici straordinari (1912-1919), sottosegretario agli Affari ecclesiastici straordinari (1919-1921), sostituto (1921-1929), segretario agli Affari ecclesiastici straordinari (1929-1937).
A questi incarichi Pizzardo affiancò il ruolo di assistente generale dell’Azione cattolica italiana dal 1922 al 1938, adoperandosi per attuare la riforma voluta da Pio XI, che fu estesa alle associazioni di tutto il mondo, anche tramite il coordinamento dell’Actio catholica presieduta dal prelato.
Consacrato vescovo nel 1930, nel concistoro del 1937 fu creato cardinale, per essere destinato come prefetto alla congregazione dei Seminari e delle Università degli studi nel 1939.
Nel 1948 il cardinale di origine ligure ottenne l’incarico ad personam di controllare gli sviluppi dei Comitati civici fondati da Luigi Gedda. Nel 1951 fu nominato segretario del S. Uffizio, guidando la congregazione con rigore fino al 1959. Anche se rimase in carica come prefetto della Congregazione dei Seminari fino al 1968, negli ultimi anni della vita si dedicò prevalentemente alla cura della diocesi suburbicaria di Albano, assunta fin dal 1948. Morì a Roma il 1° agosto 1970.
Storia archivistica
Le carte del fondo Giuseppe Pizzardo nel 1938, al termine del suo assistentato, sono passate sotto il controllo della Presidenza generale dell’Azione cattolica italiana, che le ha provvisoriamente aggregate al proprio archivio corrente. Negli anni Settanta, si è proceduto alla condizionatura di una parte del materiale, accorpandolo ai fondi archivistici di altri organismi e costituendo un fondo miscellaneo che, tuttavia, non ha compreso le carte di Pizzardo. Nel 1978 il fondo miscellaneo è stato versato all’Istituto. Preso atto dell’organizzazione data, si è ritenuto opportuno non mettere mano alle carte per tentare di ripristinare le strutture ormai perse dei singoli fondi, compreso quello di Pizzardo, che, avendo, tuttavia, subito interventi solo parziali, rispecchiava l’organizzazione originaria data dall’assistente generale. Pizzardo, infatti, a lungo ha conservato la documentazione prodotta nel proprio ufficio alla Segreteria di Stato, di cui le carte raccolte, in molti casi, recano nelle camicie originarie ancora l’intestazione.
Modalità di acquisizione
Il fondo è di proprietà dell’Istituto Paolo VI, dopo il trasferimento istituzionale del 1978.
Strumenti archivistici
Elenco sommario.
Consultabilità
Il fondo è liberamente consultabile, previa autorizzazione del direttore dell’Istituto, salve le limitazioni previste dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all’identità personale.