• English
  • Italiano

Condividi contenuti Segui il canale Youtube Seguici su Facebook

La scomparsa di Fausto Fonzi

Printer-friendly version
Copertina del volume di F. Fonzi
È scomparso l’11 febbraio 2016 Fausto Fonzi, stimato e autorevole studioso di storia moderna e contemporanea. Nato a Milano nel 1927, dopo la laurea conseguita all’Università La Sapienza di Roma, è stato assistente volontario di Storia del Risorgimento dal 1948 al 1965. Dal 1950 è stato archivista di Stato negli archivi di Genova e di Roma, e nell’Archivio Centrale dello Stato, per poi essere comandato, dal 1955 al 1958, presso la Scuola dell’Istituto di Storia moderna e contemporanea, per il quale ha curato il volume Nunziature di Savoia.

Libero docente di Storia del Risorgimento dal 1958, Fonzi è stato incaricato dell’insegnamento della stessa disciplina e di Storia moderna nelle Facoltà di Lettere e di Magistero dell’Università di Lecce dal 1958 al 1966.
Dopo aver vinto il concorso da ordinario nel 1965, ha insegnato Storia del Risorgimento e Storia moderna a Parma fino al 1968, e successivamente le stesse materie a Perugia fino al 1972. Nella Facoltà di Magistero di Roma è stato quindi titolare della cattedra di Storia moderna, poi di Storia contemporanea, quindi, dal 1986, di Storia dei movimenti e dei partiti politici nella Facoltà di Lettere della Sapienza Università di Roma.
Lo studioso di origine milanese ha anche lavorato per l’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e per l’Istituto per la storia del movimento di liberazione in Italia, collaborando a lungo con le riviste «Rassegna storica del Risorgimento» e «Rivista di Storia della Chiesa in Italia».  
Fonzi è stato membro fin dalla fondazione del Consiglio scientifico dell’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI, per il quale non ha mancato di offrire sempre la sua riconosciuta e apprezzata competenza. Nel ricordarlo con affetto, riproponiamo la recensione che Vittorio Bachelet scrisse per «Civitas» nel numero 2-3 del 1954 a I cattolici e la società italiana dopo l’unità, uno dei suoi primi e più importanti saggi.