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Emilio Guano, 1906-1974

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Emilio Guano, 1906-1974
 
Consistenza
buste 190 (ml 17)
 
Soggetto produttore
Guano, Emilio
 
Biografia
Nato a Genova il 16 agosto 1900, compie la preparazione al sacerdozio nel seminario di Genova e quindi dal 1921 a Roma nel seminario S. Apollinare, nel periodo in cui mons. Roncalli vi predica i ritiri spirituali. Ordinato il 23 dicembre 1922 a S. Giovanni in Laterano, consegue la licenza in Scienze bibliche presso il Pontificio istituto biblico nel giugno 1924. Rientrato a Genova, accanto all’attività pastorale quale vice-parroco nel popoloso quartiere di S. Fruttuoso, è incaricato dell’insegnamento di Storia ecclesiastica nel seminario (1925), dove tiene in seguito anche corsi di S. Scrittura, Patrologia ed Ebraico. Assistente nel circolo universitario maschile della Fuci genovese dal 1926, entra in contatto con l’ambiente culturale della città negli anni di maturazione di un vivace gruppo di giovani cattolici, che egli guida con apertura verso la novità degli studi ecclesiastici e verso la cultura laica.
Sostenuto dal card. Dalmazio Minoretti ed affiancato da dirigenti fucini di sensibile apertura culturale e tempra spirituale – presidente del circolo tra il 1925 e il 1928 è Franco Costa – introduce nell’ambiente degli universitari un vivace interesse allo studio della Bibbia e una spiccata sensibilità liturgica. Fautore dell’abbattimento delle barriere fra gerarchia ecclesiastica e la concreta vita dei laici, si trova a proprio agio nei frequenti contatti con i dirigenti nazionali della Fuci, guidata da Igino Righetti e don Giovanni Battista Montini, dei quali condivide il profondo interesse per la cultura, una matura spiritualità e l’ansia di far incontrare la Chiesa con il pensiero moderno. L’esperienza dell’insegnamento nel seminario genovese – a contatto con un gruppo di docenti in cui spiccano L. Pelloux, G. Lercaro, G. Siri – gli permette di maturare una grande attenzione alla teologia da un lato, e alla ricerca culturale dall’altro. Prende parte attiva ai congressi nazionali della Fuci e dal 1934 anche a quelli del nuovo Movimento laureati di Azione cattolica.
Nominato nel 1935 vice-assistente nazionale della Fuci, nello stesso anno inizia ad interessarsi all’attività di Pax romana, l’organizzazione internazionale degli intellettuali cattolici, specie del settore degli studenti (Miec, Mouvement international des étudiants catholiques). Nell’isolamento culturale imposto dal regime, alcune attenzioni si rivelano significative per la maturazione degli intellettuali cattolici: in particolare, le Settimane di cultura religiosa di Camaldoli, che a partire dal 1936 vedono Guano in prima fila con il gruppo dirigente della Fuci e dei Laureati. Nominato nel 1943 vice-assistente nazionale del Movimento laureati di Ac, partecipa nel luglio successivo all’incontro di Camaldoli, dal quale scaturisce il programma economico-sociale noto come «Codice di Camaldoli», che, nel collegarsi alla tradizione internazionale dell’impegno sociale cattolico, costituisce lo sbocco della riflessione del Movimento laureati e degli universitari cattolici italiani.
Nell’estate del 1944, presso l’Ac, sorge a Roma un Comitato cattolico docenti universitari, alla cui presidenza è chiamato Gaetano De Sanctis, prestigiosa figura di antichista che nel 1931 ha rifiutato il giuramento al regime fascista. L’organismo, dopo la Liberazione, si estende alle varie sedi universitarie, collegandosi al Movimento laureati e collaborando con la Fuci. Consulente ecclesiastico del Comitato diviene l’assistente centrale dei Laureati: dapprima mons. Adriano Bernareggi, quindi dal 1953 Guano, il quale favorisce l’incontro dei docenti nel difficile mondo accademico. Le lettere che, riprendendo e intensificando la tradizione iniziata da mons. Bernareggi, egli scrive secondo una scansione liturgica ai docenti dall’Avvento 1946 al Natale 1963 sono emblematiche del metodo del colloquio adoperato in innumerevoli incontri con singoli e con gruppi in tutta Italia. Il Comitato cattolico docenti universitari istituisce borse di studio per giovani laureati avviati alla ricerca ed all’insegnamento universitario, per curare le nuove generazioni che si affacciano alla vita accademica, facendole fare una esperienza a Roma di perfezionamento scientifico e di crescita religiosa. Guano, a partire dal 1952, tiene per anni corsi di teologia per i borsisti e guida la loro esperienza liturgica, animando nel contempo ricorrenti incontri con il più vasto mondo accademico italiano.
Dall’ambito universitario l’attenzione alla collocazione centrale del rapporto cristianesimo-cultura si riversa nell’attività del Movimento laureati e nell’intera Ac: benché tenuto per anni nella semplice veste di vice-assistente del Movimento laureati, Guano anima alcune delle scelte qualificanti degli intellettuali cattolici del periodo, soprattutto negli appuntamenti annuali dei congressi tenuti tra il 1950 e il 1963, nei quali sono dibattuti e studiati temi fondamentali tanto per la formazione religiosa quanto per quella culturale e sociale. Il rilievo più generale della proposta di don Guano viene ben presto evidenziato dal suo contributo alla ricostituzione post-bellica ed allo sviluppo del movimento internazionale degli intellettuali cattolici Pax romana, il cui congresso di Amsterdam dell’agosto 1950, al quale prende parte attiva Guano, ha come tema la collaborazione dell’“intellettuale” all’opera della redenzione. A Roma si tiene nel ‘51 un secondo congresso, che accentua l’importanza dell’apostolato dei laici, e si apre – ad opera di Guano – un «foyer» di Pax romana, che per alcuni anni è luogo di passaggio e di incontro dei protagonisti del movimento internazionale cattolico.
Nominato assistente centrale del Movimento laureati nel 1955, egli funge da anello di congiunzione fra la generazione degli intellettuali cattolici formatasi negli anni Trenta e la nuova generazione degli anni Cinquanta, più esposta al rischio del trionfalismo e della sicurezza: l’apporto di Guano al movimento cattolico italiano nell’ultimo periodo del pontificato di Pio XII e in quello di Giovanni XXIII è proprio incentrato sulla responsabilità dei laici nella Chiesa e nella società, sulla competenza professionale, sul rifiuto dei ruoli privi di significanza spirituale e morale, trovando per questi obiettivi collaborazione piena nell’assistente della Fuci don Costa. Cultura, professionalità, teologia dei laici sono i temi ricorrenti dell’attività di Guano nel Movimento laureati.
Nominato vescovo di Livorno da Giovanni XXIII, è consacrato il 31 maggio 1962. La diocesi di Livorno, prevalentemente industriale e con un forte presenza di operai e portuali, costituisce un forte stimolo al ripensamento dell’idea di Chiesa e insieme dell’immagine di vescovo, che Guano matura a partire dal radicamento nella Bibbia, presupposto di incontro vivo e di dialogo con ogni cultura, accademica o operaia. L’uso della «lettera», pubblicata nel rinnovato periodico della diocesi livornese «La Settimana», trasferisce sul terreno pastorale lo stile dialogico già sperimentato col mondo della cultura: il rispetto per le istituzioni sociali e laiche mette in moto una riflessione in Guano sulla natura e sulla presenza della Chiesa, che egli contemporaneamente può esplicare nei lavori di commissione del Concilio, specie nella preparazione della Gaudium et spes.
Gli elementi essenziali del suo apporto al Concilio e della sua pastorale in diocesi sono riconducibili alla linea precedente, arricchita dalla carica di rinnovamento messa in moto dal Vaticano II. Nella preparazione e nello svolgimento del Concilio, il lavoro di Guano è assai rilevante: già da esperto nella fase preparatoria (ottobre 1960-aprile 1962) collabora alla impostazione del decreto sull’apostolato dei laici, insistendo sui problemi d’ordine culturale: l’introduzione generale allo schema è redatta sotto l’influenza dei suoi punti di vista. Come padre conciliare, partecipa alla commissione mista che nel gennaio 1963 è incaricata di preparare il nuovo documento da cui sarebbe scaturita la costituzione pastorale Gaudium et spes e alla fine della seconda sessione (novembre 1963) diviene presidente della sottocommissione alla quale è affidata la redazione dello schema XVII (poi divenuto schema XIII). Guida i lavori di quel ristretto gruppo di padri nei due incontri fondamentali – a Zurigo nel febbraio 1964 e ad Ariccia nel gennaio 1965 – e quindi fino al maggio 1965, quando lo schema è accettato per essere trasmesso a tutti i padri, ma deve lasciare l’incarico per la sopravvenuta malattia. Guano ha anche contribuito alla costituzione Dei Verbum sulla rivelazione e sui rapporti fra Scrittura e magistero, ed ha seguito con grande interesse i lavori relativi alla liturgia.
Costretto dal 1965 a ridurre l’attività a causa di una grave malattia, Guano fa della propria infermità uno strumento di pastorale, al servizio della ricezione del Concilio. La missione dei laici rimane ancora uno dei centri della sua attenzione: nel 1966 è membro della commissione post-conciliare per l’apostolato dei laici, nel 1967 diviene consultore del Consilium de laicis, partecipando al III Congresso mondiale dell’apostolato dei laici. Muore a Genova il 26 settembre 1970.
 
Storia archivistica
Le carte di Emilio Guano sono state custodite a Genova, per disposizione testamentaria, dal suo segretario particolare Igino Giulio Tavallini De Maria. Dopo una prima sistemazione, effettuata da Cristina Macchia e Luisa Montanari, il fondo è stato donato da don Tavallini nel 1990 all’Istituto Paolo VI. Al momento del trasferimento della documentazione in Istituto, seguito da Ines Civran e Ubaldo Sulis, si è proceduto alla condizionatura e all’elaborazione di un inventario.
 
Modalità di acquisizione
Donazione (1990).
 
Ordinamento e struttura
Il fondo si struttura in quattordici principali serie, così definite:
serie 1. Assistente della Fuci genovese, 1925-1957.
serie 2. Assistente della Fuci nazionale, 1927-1960.
serie 3. Assistente dei Laureati cattolici, 1943-1970.
serie 4. Vescovo di Livorno, 1962-1970.
serie 5. Concilio Vaticano II, 1960-1970.
serie 6. Attività internazionali, 1930-1970.
serie 7. Scritti, testi e carte di liturgia, 1935-1968.
serie 8. Gruppi di «Amichevole intesa» e «Montefiolo», 1942-1962.
serie 9. Comitato cattolico docenti universitari, 1934-1974.
serie 10. Assistenza agli uomini politici, 1950-1962.
serie 11. Assistenza alle religiose, 1952-1969.
serie 12. Attività pastorale a Genova, 1916-1959.
serie 13. Corrispondenza, 1906-1970.
serie 14. Materiali vari.
 
Strumenti archivistici
Inventario.
 
Consultabilità
Il fondo è liberamente consultabile, previa autorizzazione del direttore dell’Istituto, salve le limitazioni previste dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all’identità personale.
 
Bibliografia
Emilio Guano. Uomo della Parola, Studium, Roma 1977.
Emilio Guano. Vescovo. Teologo, Studium, Roma 1992.
Maria Luisa Paronetto Valier (a cura di), Emilio Guano. Coscienza, libertà, responsabilità, Studium, Roma 1998.
Luca Rolandi, Emilio Guano. Religione e cultura nella Chiesa italiana del Novecento, Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ) 2001.