Gli archivi locali dell'Azione cattolica
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1 Gennaio 2007 - 1 Gennaio 2018
In concomitanza con le celebrazioni del 140° anniversario della fondazione dell’Azione cattolica italiana, tra il 2007 e il 2008, l’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha avviato un progetto per offrire un supporto nella salvaguardia, conservazione e valorizzazione degli archivi locali dell’associazione.
A questo scopo, è stata predisposta una scheda, inviata a tutte le associazioni diocesane, per effettuare un censimento sullo stato di conservazione degli archivi locali, dal quale sono emersi, nel complesso, risultati in chiaroscuro: senza soluzione di continuità si hanno, infatti, realtà che nel tempo hanno provveduto a conservare e sistemare l’archivio dell’associazione, altre che, nell’impossibilità di valorizzarlo, hanno provveduto a versarlo in istituzioni esterne (soprattutto gli archivi della diocesi), altre ancora che hanno visto subire la dispersione.
I risultati provvisori del censimento sono stati presentati da Ubaldo Sulis all’interno di un convegno, significativamente intitolato Custodire le radici, abitare il tempo. L’Azione cattolica nella storia e nella Chiesa locale, che si è tenuto a Viterbo il 7 marzo 2008. Nello stesso anno è stato pubblicato un volume che ha raccolto alcuni dei contributi proposti in occasione delle celebrazioni. Al contempo, è stata svolta da Simona Ferrantin un’indagine sistematica sulle fonti per la storia delle associazioni locali conservate nei fondi archivistici dell’Isacem, che è stata pure presentata nell’ambito dell’iniziativa. Il convegno ha rappresentato l’occasione per approfondire alcuni casi esemplari di conservazione e valorizzazione dei fondi archivistici per la storia locale dell’Azione cattolica (Viterbo, Bologna, Venezia).
Al di là delle differenti situazioni, è emersa la disponibilità a non lasciare seccare le radici dentro alle quali affonda la parabola storica dell’Azione cattolica a livello locale.
Il progetto è stato, quindi, rilanciato per aggiornare il censimento, che si è allargato ad altre associazioni diocesane. Il progetto rimane aperto con l’obiettivo di creare una banca dati comune, contenente le informazioni di base relative ai fondi archivistici delle associazioni diocesane coinvolte.
Per stimolare, inoltre, il riordino degli archivi non ancora sistemati, l’Isacem, sempre in occasione del convegno del 2008, ha predisposto un agile strumento, nel quale, insieme ad altri materiali utili, sono state messe a punto le Note pratiche di archivistica, essenziali al lavoro.
A questo scopo, è stata predisposta una scheda, inviata a tutte le associazioni diocesane, per effettuare un censimento sullo stato di conservazione degli archivi locali, dal quale sono emersi, nel complesso, risultati in chiaroscuro: senza soluzione di continuità si hanno, infatti, realtà che nel tempo hanno provveduto a conservare e sistemare l’archivio dell’associazione, altre che, nell’impossibilità di valorizzarlo, hanno provveduto a versarlo in istituzioni esterne (soprattutto gli archivi della diocesi), altre ancora che hanno visto subire la dispersione.
I risultati provvisori del censimento sono stati presentati da Ubaldo Sulis all’interno di un convegno, significativamente intitolato Custodire le radici, abitare il tempo. L’Azione cattolica nella storia e nella Chiesa locale, che si è tenuto a Viterbo il 7 marzo 2008. Nello stesso anno è stato pubblicato un volume che ha raccolto alcuni dei contributi proposti in occasione delle celebrazioni. Al contempo, è stata svolta da Simona Ferrantin un’indagine sistematica sulle fonti per la storia delle associazioni locali conservate nei fondi archivistici dell’Isacem, che è stata pure presentata nell’ambito dell’iniziativa. Il convegno ha rappresentato l’occasione per approfondire alcuni casi esemplari di conservazione e valorizzazione dei fondi archivistici per la storia locale dell’Azione cattolica (Viterbo, Bologna, Venezia).
Al di là delle differenti situazioni, è emersa la disponibilità a non lasciare seccare le radici dentro alle quali affonda la parabola storica dell’Azione cattolica a livello locale.
Il progetto è stato, quindi, rilanciato per aggiornare il censimento, che si è allargato ad altre associazioni diocesane. Il progetto rimane aperto con l’obiettivo di creare una banca dati comune, contenente le informazioni di base relative ai fondi archivistici delle associazioni diocesane coinvolte.
Per stimolare, inoltre, il riordino degli archivi non ancora sistemati, l’Isacem, sempre in occasione del convegno del 2008, ha predisposto un agile strumento, nel quale, insieme ad altri materiali utili, sono state messe a punto le Note pratiche di archivistica, essenziali al lavoro.
Un importante momento di verifica si è avuto con il Convegno ad inviti Vivi(li) e lascia(li) vivere: gli archivi delle associazioni diocesane dell’Azione cattolica, che si è tenuto il 17 ottobre 2014.