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Progetti

La porta del cielo di Vittorio De Sica

L'ISACEM, a partire dal 2021, ha preso parte al progetto di restauro del film di Vittorio De Sica La porta del cielo, girato a Roma nel 1944 durante i mesi dell'occupazione. L’opera, commissionata nel 1944 dall’Azione cattolica italiana, che ne ha sempre detenuto i diritti, fu prodotta dalla Orbis Film. Considerato un film minore rispetto alla produzione del grande regista, è in realtà un’opera importante, come sottolinea il conservatore della Cineteca nazionale del Centro sperimentale di cinematografia Alberto Anile. Il restauro è stato un’impresa, perché a causa della perdita dei negativi il film è stato rilavorato dalla Cineteca nazionale a partire da materiali infiammabili, con immagini lacerate e un sonoro spesso incomprensibile, riportando così alla luce del proiettore un «tesoro leggendario ma misconosciuto». L’operazione è stata supportata dal Centro sperimentale di cinematografia, dall’Azione cattolica italiana e dall’Associazione Officina cultura e territorio, con il coordinamento del Centro CAST di UniNettuno e il supporto scientifico dell’ISACEM.

In occasione della Festa del Cinema di Roma del 2022, dopo il restauro integrale curato dalla Cineteca nazionale, è stato proiettato in anteprima mondiale il film La porta del cielo, presso la Casa del cinema, domenica 16 ottobre alle ore 18.00 e lunedì 17 ottobre alle ore 21.15). La proiezione è stata introdotta da Christian De Sica, figlio del regista Vittorio e della protagonista Maria Mercader. Sul sito del Cast è presente una ricca rassegna stampa dedicata all'evento.

La trama racconta del “treno bianco” che porta gli ammalati a Loreto: c’è il ragazzino con le stampelle (Cristiano Cristiani) accompagnato da una giovane amica (Maria Mercader), l’uomo d’affari invalido (Giovanni Grasso jr) scortato da due avidi nipoti, il cieco (Massimo Girotti) aiutato dal compagno che ha causato l’incidente (Carlo Ninchi), la vecchina (Elettra Druscovich) che cerca la grazia di un’armonia familiare, il celebre pianista (Roldano Lupi) con la mano paralizzata che medita il suicidio... Tutti sperano in un prodigio, ma i veri miracoli che accadranno a Loreto non saranno quelli che si aspettano.

Dopo essere stata proiettata durante il 43° Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano, svoltosi a L'Avana, Cuba, tra il 4 e l’11 dicembre 2022, la versione restaurata del film è approdata anche a Los Angeles, dove dal 28 febbraio al 3 marzo 2023 si è tenuta l’ottava edizione di Filming Italy - Los Angeles, a cura di Tiziana Rocca.

Dai Resistenti alla Costituzione: un progetto con l’Editrice Ave per le scuole

Roma

Nell’ambito del bando Formazione e cultura: valore lettura e produzione letteraria, finanziato dalla Regione Lazio che prevede il coinvolgimento delle scuole, l’Isacem insieme all’Editrice Ave il 25 marzo 2022 ha promosso l’incontro con l’Istituto comprensivo Leone XIII di Carpineto Romano. La giornata di formazione all’interno del progetto Dai Resistenti alla Costituzione ha coinvolto le classi terze della scuola secondaria di primo grado nella presentazione delle attività dell’Istituto, concentrandosi in particolare sul portale Biografie Resistenti, sul patrimonio archivistico e bibliotecario e sulla produzione libraria. Durante il percorso i ragazzi, accompagnati dai loro professori, hanno avuto modo di toccare con mano il lavoro ordinario dell’Istituto. L’incontro si è concluso sul decisivo anno 1948 attraverso la presentazione del libro di Paolo Reineri A colpi di pedale, edito dall’Ave e dedicato a Gino Bartali.


 

Un laboratorio politico: Roma, la S. Sede e l’Italia (1943-1944). Gruppo di ricerca

 
Obiettivi della ricerca

La recente apertura dei fondi d’archivio relativi al pontificato di Pio XII permette di approfondire il periodo fondamentale del passaggio dalla fine dei regimi nazifascisti alla vita democratica del secondo Novecento considerando la triangolare relazione tra S. Sede, Italia e dinamiche internazionali. All’interno di tale prospettiva di lungo respiro, paradigmatica si presenta la breve ma intensa fase che va dall’8 settembre 1943 al 4 giugno 1944, segnata dell’occupazione nazista di Roma, campo di ricerca degno di maggiore approfondimento da parte degli studi in quanto momento che precede e prepara nel dibattito delle istituzioni e delle forze politiche l’avvento dell’assetto democratico e repubblicano.

In particolare, anche alla luce della pubblicazione degli inventari della Nunziatura in Italia e della Commissione Soccorsi, appare cruciale il periodo 1943-1944, quando in Roma il Vaticano ha esercitato un ruolo di assoluto rilievo a fronte del legittimo governo del Regno d’Italia, dell’occupante tedesco (con diversi canali di interlocuzione), del movimento antifascista patriota e del governo fascista repubblicano; un ruolo rafforzato dalla neutralità dello Stato della Città del Vaticano e dalla sua realtà extraterritoriale nel cuore della capitale italiana. Nell’occasione, peraltro, non si tratta solo di acquisire nuove fonti, ma di porre nuovi interrogativi alla documentazione già nota e a quella solo ora disponibile, per indagare in maniera più approfondita le sfide che la S. Sede dovette affrontare.

Il ruolo autorevole svolto dal Vaticano a Roma si prospetta, comunque, più intenso rispetto a quello fin qui rilevato dalla storiografia, riguardando non solo le dinamiche che hanno portato alla liberazione della capitale d’Italia, ma anche le strategie vaticane in relazione alla costituzione di un tessuto civile a fondamento della vita politica democratica da ricostituire in Italia, nel contesto internazionale segnato dalle alleanze militari nella guerra in corso. Si tratta insomma di investigare un vero e proprio laboratorio culturale e politico, in cui prendono forma indirizzi che saranno sviluppati nella S. Sede e nell’Italia democratica degli anni seguenti, con effetti determinanti non solo sullo sviluppo del mondo cattolico, ma sugli assetti civili e politici dell’Italia stessa, nel quadro internazionale del Dopoguerra.

II 14 settembre 2021 è stato promosso presso la LUMSA un primo workshop su Lo stato della documentazione archivistica, momento di confronto organizzato dal gruppo di ricerca. L’iniziativa, moderata dal coordinatore Andrea Ciampani, ha previsto gli interventi di G. Coco, S. Prauser, A. Gionfrida, O. Di Tondo, C.M. Fiorentino, A.A. Glielmi, S. Ferrantin, M. Macchi, e a seguire una discussione introdotta da Lutz Klinkhammer e Andrea Ungari.

II 25 febbraio 2022 si è realizzata una seconda giornata di studio presso l'Istituto storico germanico di Roma su L’evoluzione storiografica negli ultimi trent’anni: temi e prospettive, secondo momento di confronto organizzato dal gruppo di ricerca. L’iniziativa, moderata dai coordinatori Andrea Ciampani, Andrea Ungari e Lutz Klinkhammer, ha previsto gli interventi di A. Varsori, M.M. Aterrano, L. Klinkhammer, C. Gentile, R. Melegari, M. Napolitano, P. Valvo, A. Argenio, C.M. Fiorentino, T. Piffer, A. Santagata, con un ampio dibattito finale. 

Il 26 aprile 2023 si è tenuto l’incontro Archivi di un laboratorio politico: Roma 1943-1944, in occasione della pubblicazione del numero monografico della rivista «Res Publica» 31/2022, che contiene anche un saggio di Simona Ferrantin dedicato al patrimonio dell’Istituto: Roma città aperta. Le fonti dell’ISACEM. L’evento si è tenuto mercoledì 26 aprile 2023 alle ore 16.00, presso l’Università LUMSA (via Pompeo Magno, 28), ed è stato presieduto da Paola Carucci (IRSIFAR). Dopo i saluti introduttivi di Maurizio Gentilini (Associazione nazionale partigiani cristiani) e Alberto Lo Presti (LUMSA), sono intervenuti Daniel Ponziani (Archivio del Dicastero per la dottrina della fede) e Giovanna Tosatti (Università della Tuscia), con le conclusioni del curatore del numero Andrea Ciampani (LUMSA). In allegato, il programma.

Nelle giornate del 4 e 5 giugno, presso l’Aula Giubileo dell’Università LUMSA, in via di Porta Castello 44, si è tenuto il Convegno finale Un laboratorio politico: Roma, la Santa Sede e l’Italia (1943-1944), che ha dato occasione di presentare gli studi condotti dal gruppo di ricerca.

Componenti:
Prof. Andrea Ciampani – Coordinatore – Prof. ordinario Università LUMSA
Prof. Francesco Bonini – Prof. ordinario Università LUMSA
Prof. Alberto Lo Presti – Prof. associato Università LUMSA
Prof. Lutz Klinkhammer – Vice direttore Istituto storico germanico
Prof. Andrea Ungari – Prof. ordinario Università Guglielmo Marconi
Prof. Thomas Kroll – Prof. Università Jena
Prof. Paolo Trionfini - Prof. associato Università di Parma
 
Partenariati nazionali e internazionali che collaborano con la LUMSA
Pontificio Comitato di Scienze storiche
Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito
Deutsches Historisches Institut in Rom/ Istituto storico germanico di Roma
Österreichische Historische Institut in Rom/ Istituto storico austriaco a Roma
Istituto per la storia dell'Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI (Isacem)
Associazione nazionale partigiani cristiani
 
 
 

Edizione nazionale delle Opere di Aldo Moro

L’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI è stato coinvolto nell’Edizione nazionale delle opere di Aldo Moro, istituita dal Ministero dei Beni e delle attività culturali nel dicembre del 2016. Il progetto, coordinato da un Comitato scientifico presieduto dal prof. Renato Moro, avrà come esito la pubblicazione di un corpo di undici volumi, più un’appendice, per un totale di oltre 10.000 pagine. Oltre alla rilevanza, che va anche oltre la figura dello statista pugliese, l’edizione nazionale sarà la prima in Italia a uscire in versione digitale, fruibile in open acces, su qualsiasi strumento e che proporrà, accanto al testo scritto del singolo pezzo, il corrispondente documento visivo e/o sonoro. La piattaforma è stata realizzata dal Digital Humanities Advanced Research Centre dell’Università di Bologna. È singolare che il mantenimento e la manutenzione saranno assicurate dalle due “università di Moro” (Bari e la Sapienza di Roma). La digitalizzazione delle opere, annotate criticamente, permette di interrogare i testi in modo avanzato e selettivo, attraverso il software ALCIDE, messo a punto dal Digital Humanities Research Group della Fondazione Bruno Kessler di Trento.

Mentre l’Isacem è stato coinvolto più direttamente nella realizzazione del I volume su Gli anni giovanili (1932-1946), a cura di G. Crociata e P. Trionfini, edizione e note storico-critiche di T. Torresi, i restanti volumi hanno visto la collaborazione della Corte Costituzionale, l’Istituto Luigi Sturzo, la Fondazione Istituto Gramsci, la Fondazione Lelio e Lisli Basso, la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII. Non meno significativa è stata l’adesione di numerosi atenei italiani: l’Università di Bari, l’Università di Bologna, Sapienza Università di Roma, l’Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli, la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, l’Università di Chieti, l’Università di Firenze, l’Università di Modena-Reggio Emilia, l’Università di Parma, l’Università di Roma Tre, l’Università di Torino. Il richiamo a tutte queste realtà, in qualche modo sotto la regia dell’Accademia di studi storici Aldo Moro, offre un’idea immediata della complessità dell’impresa ma anche della scientificità del risultato.

Questo percorso è stato presentato per la prima volta il 10 maggio 2017 all’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, nell’incontro Aldo Moro: pensiero e politica. L’edizione nazionale delle opere. Il 10 maggio 2018 è stata invece promossa sempre presso la prestigiosa sede l’iniziativa su «Una società più mossa ed esigente». Aldo Moro e il ’68. Il 24 maggio 2021, di nuovo presso l’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, che è diventato di fatto un partner istituzionale, si è tenuta la presentazione del I volume. Il TG2000 ne ha curato una breve presentazione.

Biografie Resistenti

In occasione del 75° anniversario della Resistenza l’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha presentato il progetto Biografie Resistenti. Dopo un anno di lavoro, il 25 aprile 2021, l'Istituto propone i primi risultati del progetto, attraverso un sito completamente rinnovato e arricchito di contenuti.

Il lavoro di ricerca ha come obiettivo finale la creazione di una banca dati completa con la schedatura dei soci, delle socie e degli assistenti dell’Azione cattolica ai quali è stata riconosciuta un’onorificenza (medaglia al valore civile, medaglia al valore militare, titolo di giusto fra le nazioni), nonché di quelli che hanno partecipato attivamente alla guerra di liberazione come combattenti, staffette, cappellani militari o membri dei Comitati di liberazione nazionale locali.

Il progetto prevede l’individuazione e la schedatura di tutti i profili indicati. Chiediamo a tutti gli interessati di aiutarci a far crescere la banca dati, inviando documentazione o schede di resistenti all’indirizzo mail info@isacem.it.

 

150 anni di Azione cattolica

 
L’Isacem, durante il biennio 2017-2018, ha sviluppato un progetto di ricerca per approfondire la storia dell’Azione cattolica italiana nel 150° anniversario della fondazione, avvenuta nel 1867, prima di ricevere l’approvazione formale l’anno successivo. Il progetto di ricerca si articola in varie tappe lungo il biennio, per restituire un quadro complessivo della parabola storica della più antica e radicata associazione del mondo cattolico.
 
La prima tappa ha previsto un Seminario di studi interno, tenutosi a Milano nell’estate del 2017, coinvolgendo studiosi di differente area culturale e scuola scientifica, per mettere a fuoco, in un sondaggio a tutto campo, lo stato degli studi e le risultanze delle ricerche a cui è approdata fino a oggi la storiografia.
La seconda tappa è sfociata nel convegno Una storia lunga centocinquant'anni. L'Azione cattolica nella vita del paese, programmato a Bologna per l’8 settembre 2017. I lavori hanno visto l’approfondimento dei punti nodali della storia dell’Azione cattolica italiana, per far emergere le peculiarità del contributo offerto alla vita del Paese nei suoi centocinquant’anni di storia.
La terza tappa ha avuto come appuntamento pubblico un Convegno, fissato ad Assisi il 29-30 gennaio 2018, per far emergere le peculiarità del contributo offerto alla vita della Chiesa nei centocinquant’anni di storia dell’Azione cattolica italiana, approfondendo, in particolare, il ruolo degli assistenti.
La quarta tappa è stata incentrata sulla declinazione del tema «Azione cattolica e azione politica»: centocinquant'anni di impegno per il Paese, messo a fuoco nel convegno, promosso dall'Istituto Vittorio Bachelet, in collaborazione con l'Isacem, che si è tenuto a Roma il 9-10 febbraio 2018.
La quinta tappa ha previsto il Convegno L’impegno educativo dell’Azione cattolica in centocinquant’anni di storia, tenutosi a Milano il 16 marzo 2018, in collaborazione con l’Università Cattolica.
La sesta tappa si articolerà in una serie di convegni interregionali messi in cantiere tra aprile e settembre del 2018, per sondare la storia dell’associazione nel suo radicamento territoriale, attraverso la presentazione di ricerche specifiche sui contesti locali.
La tappa conclusiva si incentrerà sul Convegno, L’Azione cattolica italiana nella storia del Paese e della Chiesa (1868-2018), in programma il 6-7 dicembre a Roma, presso l’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, Palazzo Sant’Andrea, Via del Quirinale 30. Il programma vede il coinvolgimento di autorevoli studiosi.  L’iniziativa porta a compimento un ampio progetto di ricerca in occasione del 150° anniversario della fondazione dell’Azione cattolica italiana, che si è snodato attraverso diversi momenti a partire dall’aprile del 2017.
Il progetto prevede anche l’approntamento di alcuni strumenti di carattere divulgativo. Dal 28 aprile al 1° maggio è stata allestita presso la Domus Pacis di Roma la mostra «Farsi riconoscere ovunque». 150 anni di segni distintivi dell’Azione cattolica italiana, che ripercorre la storia dell’associazione attraverso i simboli d’identificazione. Sono esposti bandiere, labari, cimeli e una ricca collezione di distintivi da fine Ottocento ad oggi, in un percorso introdotto da pannelli esplicativi che aiutano a cogliere, sotto un altro angolo visuale, la vicenda storica dell’Azione cattolica italiana.
Nell’ambito delle iniziative destinate a un pubblico più largo, l’Istituto ha collaborato alla realizzazione del documentario L’Azione cattolica. Una storia che continua, a cura di Antonia Pillosio. Nella costruzione del programma, per ripercorrere la parabola storica dell’associazione, è stata utilizzata la ricca documentazione (video, sonora, iconografica, archivistica, bibliografica) messa a disposizione dall’Isacem, oltre ai contributi delle Teche Rai. Il documentario si è avvalso delle interviste a Matteo Truffelli, Giovanni Vian, Maria Dutto, Giorgio Vecchio, card. Pietro Parolin, don Luigi Ciotti ed Enzo Romeo. Il documentario, che è stato presentato in anteprima nazionale il 17 novembre 2017 al Cinema Adriano di Roma, è stato trasmesso su Rai Storia il 24 novembre alle ore 22.10, con repliche il 25 e il 26 novembre.
Inoltre, è stata predisposta una guida per visitare i luoghi di Roma dove, nel corso dei centocinquanta anni di storia dell’associazione, si sono celebrate le ricorrenze anniversarie.
La proposta complessiva si arricchirà anche con la pubblicazione di una serie di volumi. La prima uscita presso l’Ave è «Farsi riconoscere ovunque». 150 anni di segni distintivi dell’Azione cattolica italiana, a cura di Simona Ferrantin e Paolo Trionfini, che ripercorre la parabola storica dell’associazione attraverso i simboli d’identificazione (distintivi, bandiere, labari), utilizzati da soci e militanti dalle origini fino a oggi. Un’ampia introduzione ricostruisce i passaggi di questa suggestiva storia, per far cogliere il significato dei segni distintivi, che sono riproposti attraverso un’accurata selezione di riproduzioni suddivise in cinque sezioni.
 

Vittorio Bachelet

L'Isacem ha concorso alla realizzazione della puntata di Italiani dedicata a Vittorio Bachelet, a cura di Antonia Pillosio, che ora è disponibile sul sito web di Rai Storia. Nella costruzione del programma con Paolo Mieli, per ripercorrere la vicenda biografica del presidente dell’Azione cattolica italiana, è stata utilizzata la ricca documentazione messa a disposizione dall’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI, oltre ai contributi delle Teche Rai. Il documentario si avvale delle interviste a Matteo Truffelli, Rosy Bindi e Giovanni Bachelet.
Un resoconto della puntata è apparso su «Segno».
 
 
 

I cattolici e il cinema

L’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha collaborato attivamente al Progetto di ricerca di interesse nazionale (Prin), facente capo all’Università degli studi di Milano, sotto il coordinamento di Tomaso Subini, su Il ruolo del cinema italiano nei processi di negoziazione dei conflitti socio-religiosi tra il 1945 e gli anni ’60. La collaborazione si è esplicata nella messa a disposizione del rilevante materiale documentario posseduto nel proprio archivio, in particolare nelle serie Segretariato centrale moralità ed Ente dello spettacolo del Fondo Presidenza generale dell’Azione cattolica italiana (http://www.isacem.it/it/fondi-archivistici/azione-cattolica-italiana-presidenza-generale-1922-1969-aci-pg). Per questa seconda serie, si è anche effettuato il riordino della documentazione con la redazione di un inventario analitico.
Il Prin si è sviluppato attraverso tre Workshop. Nel primo, tenutosi a Milano il 28 maggio 2014, sono stati presentati gli indirizzi di ricerca. Il secondo, che si è celebrato sempre a Milano il 22 gennaio 2015, è stato incentrato su La censura dell’osceno in Italia tra gli anni ’40 e gli ani ’70. Il terzo dell’11 novembre 2015 ha riflettuto sul tema I cattolici tra immagine sacra e religiosa. Casi di studio sul cinema e la televisione in Italia tra gli anni ’40 e ’gli anni ’70.
Il percorso di ricerca è confluito nel convegno internazionale, che si è tenuto l’8-9-10 giugno 2016, presso il Dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università degli studi di Milano, in via Noto 8, su I cattolici e il cinema in Italia tra gli anni ’40 e gli anni ’70. Nell’ambito dell’iniziativa, Simona Ferrantin e Paolo Trionfini hanno presentato per l’Isacem una relazione su Luigi Gedda, i Comitati civici e il cinema di propaganda (1948-1958).
Nel suo sviluppo, il progetto ha portato alla creazione di un portale che ospita un database contenente la documentazione resa disponibile dalle istituzioni archivistiche che hanno offerto la propria collaborazione, per renderla fruibile agli studiosi.
Nel 2015 l’Università degli studi di Milano, sempre sotto il coordinamento di Tomaso Subini, ha vinto un altro Prin su Comizi d’amore. Il cinema e la questione sessuale in Italia (19481978). Analogamente alla precedente esperienza, una parte considerevole della ricerca si è svolta presso l’Istituto, che così ha collaborato attivamente nel reperimento della documentazione, progressivamente raccolta nel nuovo portale dedicato.
 
 
 

Armida Barelli

L’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha avviato nel 2012, in occasione del 60° anniversario della morte, un progetto di ricerca sulla figura di Armida Barelli, che si è articolato in diverse fasi. Come veniva comunemente chiamata, la «sorella maggiore» è stata fondatrice e a lungo presidente della Gioventù femminile di Azione cattolica (1919-1946), attivamente impegnata nella costituzione dell’Università Cattolica del sacro cuore, di cui fu ininterrottamente “cassiera”, promotrice dell’Istituto secolare delle missionarie della regalità di Cristo, assumendo un ruolo di rilievo nella storia religiosa e civile dell’Italia contemporanea.
Eppure, alla rilevanza della figura, non ha corrisposto un adeguato interesse della storiografia, che ha ceduto il passo a ricostruzioni per lo più di occasione nel tenere viva la memoria della «sorella maggiore».
La ricerca, pertanto, vorrebbe colmare questo vuoto, approdando a una ricostruzione scientificamente fondata, in grado di restituire, attraverso una pubblicazione, un profilo complessivo di Armida Barelli.
Il progetto, che si è collegato anche a una ricerca promossa dall’Istituto di studi politici S. Pio V, in una prima fase si è concentrato sulla sistemazione del Fondo Armida Barelli, non ancora inventariato presso l’Isacem. È seguito il controllo e il restauro delle collezioni complete delle testate promosse dalla Gf. Inoltre, si è provveduto alla catalogazione dell’intera serie delle pubblicazioni edite dal ramo giovanile femminile dell’associazione.
Il progetto ha conosciuto un ulteriore passaggio con la riedizione, in forma critica, delle memorie La sorella maggiore racconta..., a cura di Simona Ferrantin e Paolo Trionfini.
 
 
 

L’Azione cattolica e il Concilio Vaticano II

L’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha messo a punto nel 2010 un progetto complessivo sull’Azione cattolica e il Vaticano II. La prima fase ha visto il completamento del riordino e della descrizione di una serie di fondi archivistici per supportare la ricerca degli studiosi coinvolti. In particolare, si è provveduto a lavorare alla sistemazione di alcune serie del Fondo Presidenza generale dell’Azione cattolica italiana, del Fondo Collegio assistenti, del Fondo Fuci, del Fondo Emilio Guano, del Fondo Alfredo Maria Cavagna, del Fondo Amalia Zambaldi.
Successivamente è stato promosso il seminario metodologico Il Concilio davanti a noi, per affinare il quadro interpretativo dentro al quale collocare le ricerche, tenutosi a Roma il 5 maggio a Roma, con le relazioni di Cataldo Zuccaro, Francesco Sportelli e Piergiorgio Grassi. In quest'ottica, sono stati predisposti anche i dossier monografici Il Concilio davanti a noi e Concilio. Non c'è continuità senza rinnovamento, ospitati nel corso del 2012 su «Dialoghi».
Una prima fase della ricerca ha riguardato gli anni del pontificato di Giovanni XXIII, approfonditi da Paolo Trionfini, il quale ha presentato le risultanze nel Convegno A Cinquant’anni dal Vaticano II (Velia di Ascea Marina, 10-11 settembre 2012).
Su questo solco, è stato avviato il censimento sistematico dei discorsi di papa Roncalli sull’associazione, confluito nel volume «Il cammino è quello giusto». Giovanni XXIII all’Azione cattolica, a cura di Simona Ferrantin e Paolo Trionfini, al quale ha fatto seguito, in una linea di continuità, la raccolta degli interventi di papa Montini, condensati in «Sempre più degna della sua storia bellissima». Paolo VI all’Azione cattolica, a cura di Simona Ferrantin e Paolo Trionfini: entrambi presentano, in forma completa, lo sviluppo del magistero dei papi del Concilio. In occasione dell’uscita di quest’ultimo volume, è stato organizzato un seminario di approfondimento a Roma il 17 ottobre 2014.
Un altro filone coltivato ha mirato alla ricostruzione della storia della Gioventù italiana di Azione cattolica nel periodo conciliare, messa a fuoco da Giorgio Campanini in La Gioventù cattolica e la “svolta” conciliare, incentrata sulla testata della componente adulta del ramo giovanile maschile, che poi è stato presentato il 7 febbraio 2014.
Il progetto di ricerca ha avuto un passaggio significativo nel Convegno Il futuro dalla forza del Concilio. Il Vaticano II e l’Azione cattolica, tenutosi a Roma il 7-8 febbraio 2014, nel quale sono intervenuti Giuseppe Dalla Torre, Alberto Monticone, Paolo Trionfini, Matteo Truffelli, Piergiorgio Grassi, Vittorio De Marco, Domenico Sigalini, Lorenzo Caselli, Giacomo Canobbio, Angelo Bertani, Stella Morra, Salvador Pié-Ninot, Marco Ivaldo, Gian Candido De Martin, Franco Miano, Vania De Luca, Roberto Repole, Lisa Moni Bidin, Emilio Inzaurraga. Le relazioni presentate sono state raccolte nel volume che reca lo stesso titolo.
Il progetto è culminato nel Convegno Il Concilio in Azione. La recezione dell'Azione cattolica nelle chiese d'Italia, tenutosi a Roma il 4-5 dicembre 2015, nel quale sono state presentate le relazioni di inquadramento di Maurilio Guasco (Università del Piemonte orientale), Giorgio Vecchio (Università di Parma) e Paolo Trionfini (Università di Parma). A queste è poi seguita la presentazione delle ricerche condotte sui contesti locali: Ivrea (Marta Margotti, Università di Torino), Milano (Guido Formigoni, Università Iulm di Milano), Venezia (Giovanni Vian, Università Ca’ Foscari Venezia), Rimini (Ernesto Preziosi, Centro di ricerca studi storici e sociali), Perugia (Giancarlo Pellegrini, Università di Perugia), Ancona (Massimo Papini, Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche), Chieti (Augusto D’Angelo, Sapienza Università di Roma), Napoli (Giuseppe Palmisciano, Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale), Bari (Francesco Sportelli, Università della Basilicata), Caltanissetta (Francesco Lomanto, Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia), Cagliari (Luca Lecis, Università di Cagliari).
 
 

La dimensione internazionale dell'Azione cattolica

L’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI  ha sviluppato nel 2009 un progetto di ricerca finalizzato ad approfondire la storia dell’Azione cattolica nel mondo. Il progetto di ricerca si è articolato su tre assi.
Il primo asse ha compreso lo studio sulla storia dell’Azione cattolica nei contesti nazionali in cui l’associazione aderisce al Forum internazionale dell’Azione cattolica (Fiac), per il periodo dalle origini fino al Concilio ecumenico Vaticano II. Le ricerche per ogni singola realtà, tenendo sullo sfondo la dimensione universalistica che Benedetto XV e soprattutto Pio XI delinearono per l’Azione cattolica, sono state condotte cogliendo le affinità e le diversità, per potere costruire un quadro di comparazione. Negli approfondimenti si sono fatte emergere, inoltre, le peculiarità dei caratteri fondativi di ciascuna associazione nazionale.
Contestualmente è stata avviata – ed è il secondo asse del progetto – una ricerca sulla storia degli organismi internazionali di coordinamento dei diversi rami o movimenti dell’Azione cattolica nel mondo: Umofc (Donne cattoliche); Unum omnes (Uomini cattolici); Pax romana (Intellettuali cattolici); Iycs (Studenti cattolici); Midade (Ragazzi cattolici). L’articolazione prevede che si tenga come riferimento comune la storia del Comitato permanente dei congressi internazionali dell’apostolato dei laici (Copecial) negli anni Cinquanta.
Il terzo asse, invece, è stato indirizzato ad approfondire il contributo dato alla maturazione di una “coscienza internazionale” da parte di alcune figure significative, che hanno segnato la storia degli organismi di coordinamento: Armida Barelli; Vittorino Veronese; Maria Donadeo; Pilar Bellosillo; Luigi Gedda; Rosemary Goldie; Giuseppe Spataro; Eduardo Pironio.
Sul primo asse, in collaborazione con il Fiac, si è predisposta una scheda di rilevamento per raccogliere informazioni di partenza sulle fonti a disposizione nelle singole realtà nazionali e materiali di supporto alle ricerche da commissionare. Sulla base di essi, si è potuto avere un primo quadro provvisorio delle rilevanze da tener presente per lo studio della storia delle associazioni nazionali in Polonia, Messico, Argentina, Spagna, Colombia. Parallelamente è stata avviata una ricerca sulla storia dell’Azione cattolica in Svizzera, che è stata pubblicata in volume uscito nel 2011.
Dopo la messa a fuoco del taglio da dare, è stato promosso un primo confronto delle ricerche avviate sulla storia dell’Azione cattolica in diversi contesti nazionali, per il periodo dalle origini fino al Concilio ecumenico Vaticano II, in un momento di studi tenutosi a Iasi (Romania) il 23-24 agosto del 2012. Sulla base delle risultanze emerse, è stato, quindi, messo a punto il convegno, che si è tenuto il 6-7 marzo 2013 a Roma, nel quale sono state presentate le ricerche definitive.
Lo sviluppo del secondo asse del progetto è proseguito in parallelo attraverso l’individuazione e la raccolta delle fonti a stampa necessarie per sostenerlo.
Il terzo asse è stato invece messo a fuoco attraverso la predisposizione di una bibliografia di partenza, da cui prendere le mosse, e la sistemazione di alcuni fondi archivistici.

Carlo Carretto

Nel 2008 l’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha avviato un progetto per ricostruire la parabola biografica di Carlo Carretto, figura di rilievo nella storia religiosa e civile del Novecento.
In questa prospettiva, è stato promosso un primo convegno, tenutosi a Spello il 10 ottobre 2008, per approfondire come si sia sedimentata la memoria di Carretto nella sua dimensione pubblica, di cui si è dato parzialmente conto nel volume Carlo Carretto nella Chiesa del Novecento. La ricerca è, quindi, proseguita, reperendo le fonti disponibili nell’Archivio dell’Istituto. In particolare, è stato effettuato uno spoglio dei periodici sui quali Carretto ha scritto negli anni del suo impegno a livello nazionale nell’Azione cattolica italiana. Il lavoro è servito per arrivare a un profilo complessivo della sua figura, che è stato condensato nel volume di Paolo Trionfini, Carlo Carretto. Il cammino di un «innamorato di Dio», nel quale è stata anche raccolta una selezione degli articoli apparsi sulla stampa della Giac durante la sua presidenza.
In vista del 2010, anno in cui ricorreva il centenario della nascita, a cura dell’Istituto, che ha presentato uno specifico progetto, finanziato dalla Regione Umbria, si è iniziato il lavoro di riordino del Fondo Carlo Carretto, custodito nell’Archivio dell’Abbazia di S. Croce, a Sassovivo di Foligno (Pg), sede del priorato generale della Congregazione dei Piccoli fratelli di Jesus Caritas, un ramo della famiglia spirituale che si rifà alle intuizioni di Charles de Foucauld.
I Piccoli fratelli di Jesus Caritas sono stati fondati nell’ambito della famiglia fouculdiana nel 1969, attraverso la sollecitazione iniziale di fratel Carlo Carretto, il quale poi, alla morte, gli ha lasciato il proprio archivio.
La sistemazione del fondo archivistico, di cui l’Isacem ha conservato una copia integrale, ha permesso di effettuare, all’interno di un’altra tappa del progetto, delle ricerche mirate sulla vicenda biografica di Carretto, che sono state presentate nel convegno tenutosi a Spello il 1°-2 ottobre 2010 in occasione del centenario della nascita. È seguita la pubblicazione, resa possibile anche da un contributo del Ministero per i Beni e le Attività culturali, degli atti dell'apposito volume, «Ho cercato e ho trovato». Carlo Carretto nella Chiesa e nella società del Novecento, che permette di avere una ricostruzione complessiva della figura di Carretto.
Il progetto è poi proseguito per cercare di cogliere più adeguatamente aspetti specifici dell’impegno pubblico di Carretto. Nel 2012, l’Istituto ha promosso un convegno sul tema della pace, nel quale si è avuto modo di approfondire questo nodo rilevante nell’economia della biografia di Carretto.
Nell'ambito del progetto è stata realizzata anche la mostra Carlo Carretto. Una vita per immagini, allestita permanentemente a Casa San Girolamo a Spello. L'iniziativa si è potuta avvalere della donazione di un fondo fotografico di Ennio Angelucci, presidente del Circolo cine foto Hispellum.
 
 

Gli archivi locali dell'Azione cattolica

In concomitanza con le celebrazioni del 140° anniversario della fondazione dell’Azione cattolica italiana, tra il 2007 e il 2008, l’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha avviato un progetto per offrire un supporto nella salvaguardia, conservazione e valorizzazione degli archivi locali dell’associazione.
A questo scopo, è stata predisposta una scheda, inviata a tutte le associazioni diocesane, per effettuare un censimento sullo stato di conservazione degli archivi locali, dal quale sono emersi, nel complesso, risultati in chiaroscuro: senza soluzione di continuità si hanno, infatti, realtà che nel tempo hanno provveduto a conservare e sistemare l’archivio dell’associazione, altre che, nell’impossibilità di valorizzarlo, hanno provveduto a versarlo in istituzioni esterne (soprattutto gli archivi della diocesi), altre ancora che hanno visto subire la dispersione.
I risultati provvisori del censimento sono stati presentati da Ubaldo Sulis all’interno di un convegno, significativamente intitolato Custodire le radici, abitare il tempo. L’Azione cattolica nella storia e nella Chiesa locale, che si è tenuto a Viterbo il 7 marzo 2008. Nello stesso anno è stato pubblicato un volume che ha raccolto alcuni dei contributi proposti in occasione delle celebrazioni. Al contempo, è stata svolta da Simona Ferrantin un’indagine sistematica sulle fonti per la storia delle associazioni locali conservate nei fondi archivistici dell’Isacem, che è stata pure presentata nell’ambito dell’iniziativa. Il convegno ha rappresentato l’occasione per approfondire alcuni casi esemplari di conservazione e valorizzazione dei fondi archivistici per la storia locale dell’Azione cattolica (Viterbo, Bologna, Venezia).
Al di là delle differenti situazioni, è emersa la disponibilità a non lasciare seccare le radici dentro alle quali affonda la parabola storica dell’Azione cattolica a livello locale.
Il progetto è stato, quindi, rilanciato per aggiornare il censimento, che si è allargato ad altre associazioni diocesane. Il progetto rimane aperto con l’obiettivo di creare una banca dati comune, contenente le informazioni di base relative ai fondi archivistici delle associazioni diocesane coinvolte.
Per stimolare, inoltre, il riordino degli archivi non ancora sistemati, l’Isacem, sempre in occasione del convegno del 2008, ha predisposto un agile strumento, nel quale, insieme ad altri materiali utili, sono state messe a punto le Note pratiche di archivistica, essenziali al lavoro.
Un importante momento di verifica si è avuto con il Convegno ad inviti Vivi(li) e lascia(li) vivere: gli archivi delle associazioni diocesane dell’Azione cattolica, che si è tenuto il 17 ottobre 2014.

La storia locale dell'Azione cattolica

Dando idealmente seguito al progetto per la salvaguardia, conservazione e valorizzazione degli archivi locali dell’associazione, avviato nel 2007, in concomitanza con le celebrazioni del 140° anniversario della fondazione dell’Azione cattolica italiana, l’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha messo a punto un altro progetto su Storia e storie dell’Azione cattolica.
L’obiettivo è di fornire un supporto più puntuale alle molteplici ricerche che vengono compiute sui fondi archivistici dell’Istituto, raccogliendo e socializzando i risultati. Sul sito, nella sezione dedicata, sono segnalate le pubblicazioni di taglio locale che hanno attinto alla documentazione conservata nell'Archivio dell'Isacem. È stata predisposta una bibliografia, che è costantemente aggiornata, sulle pubblicazioni che interessano la dimensione locale dell’associazione. Rimane aperto l’invito alle associazioni diocesane dell’Azione cattolica a inviare le pubblicazioni promosse, che andranno a incrementare il patrimonio bibliografico dell’apposita sezione della Biblioteca dell’Istituto. Inoltre, per mettere a confronto i risultati raggiunti, è stato promosso il seminario di studio Storia e storie dell'Azione cattolica, tenutosi il 14 dicembre 2013, all’interno del quale sono stati presentati gli esiti degli studi compiuti su alcune realtà locali, per essere discussi con un gruppo di studiosi invitati, individuando la tipologia di fonti utilizzate, gli approcci metodologici seguiti, le categorie interpretative emerse.
Il confronto è servito per offrire una più solida base alle ricerche in corso, per comprendere il ruolo giocato dalla più antica associazione laicale cattolica nello snodo del Concilio Vaticano II, tenendo presente, oltre che il piano nazionale, il contesto locale.

Antonio Zama

Nel 2005 l’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha avviato un progetto per ricostruire la parabola biografica di Antonio Zama (1917-1988), assistente centrale della Fuci, poi vescovo ausiliare di Napoli, quindi arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia.
In questa prospettiva, si è proceduto al riordino del Fondo Zama, donato all’Istituto in due momenti successivi nel 2001 e nel 2006, che è stato curato da Simona Ferrantin. Per ampliare la base documentaria, è stato eseguito lo spoglio sistematico di una serie di periodici, in cui sono stati individuati gli articoli scritti da Zama.
Si sono, quindi, affidate le ricerche specifiche su aspetti dalla vicenda biografica di Zama a studiosi qualificati, che ne hanno presentato le risultanze nel corso di un convegno, tenutosi a Napoli il 5-6 ottobre 2007, che ha beneficiato di un contributo della Regione Campania, della Provincia di Napoli, della Fondazione Istituto Banco di Napoli. Il lavoro è, infine, confluito nel volume degli atti.