Progetti
La porta del cielo di Vittorio De Sica
L'ISACEM, a partire dal 2021, ha preso parte al progetto di restauro del film di Vittorio De Sica La porta del cielo, girato a Roma nel 1944 durante i mesi dell'occupazione. L’opera, commissionata nel 1944 dall’Azione cattolica italiana, che ne ha sempre detenuto i diritti, fu prodotta dalla Orbis Film. Considerato un film minore rispetto alla produzione del grande regista, è in realtà un’opera importante, come sottolinea il conservatore della Cineteca nazionale del Centro sperimentale di cinematografia Alberto Anile. Il restauro è stato un’impresa, perché a causa della perdita dei negativi il film è stato rilavorato dalla Cineteca nazionale a partire da materiali infiammabili, con immagini lacerate e un sonoro spesso incomprensibile, riportando così alla luce del proiettore un «tesoro leggendario ma misconosciuto». L’operazione è stata supportata dal Centro sperimentale di cinematografia, dall’Azione cattolica italiana e dall’Associazione Officina cultura e territorio, con il coordinamento del Centro CAST di UniNettuno e il supporto scientifico dell’ISACEM.
La trama racconta del “treno bianco” che porta gli ammalati a Loreto: c’è il ragazzino con le stampelle (Cristiano Cristiani) accompagnato da una giovane amica (Maria Mercader), l’uomo d’affari invalido (Giovanni Grasso jr) scortato da due avidi nipoti, il cieco (Massimo Girotti) aiutato dal compagno che ha causato l’incidente (Carlo Ninchi), la vecchina (Elettra Druscovich) che cerca la grazia di un’armonia familiare, il celebre pianista (Roldano Lupi) con la mano paralizzata che medita il suicidio... Tutti sperano in un prodigio, ma i veri miracoli che accadranno a Loreto non saranno quelli che si aspettano.
Dopo essere stata proiettata durante il 43° Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano, svoltosi a L'Avana, Cuba, tra il 4 e l’11 dicembre 2022, la versione restaurata del film è approdata anche a Los Angeles, dove dal 28 febbraio al 3 marzo 2023 si è tenuta l’ottava edizione di Filming Italy - Los Angeles, a cura di Tiziana Rocca.
Dai Resistenti alla Costituzione: un progetto con l’Editrice Ave per le scuole
Nell’ambito del bando Formazione e cultura: valore lettura e produzione letteraria, finanziato dalla Regione Lazio che prevede il coinvolgimento delle scuole, l’Isacem insieme all’Editrice Ave il 25 marzo 2022 ha promosso l’incontro con l’Istituto comprensivo Leone XIII di Carpineto Romano. La giornata di formazione all’interno del progetto Dai Resistenti alla Costituzione ha coinvolto le classi terze della scuola secondaria di primo grado nella presentazione delle attività dell’Istituto, concentrandosi in particolare sul portale Biografie Resistenti, sul patrimonio archivistico e bibliotecario e sulla produzione libraria. Durante il percorso i ragazzi, accompagnati dai loro professori, hanno avuto modo di toccare con mano il lavoro ordinario dell’Istituto. L’incontro si è concluso sul decisivo anno 1948 attraverso la presentazione del libro di Paolo Reineri A colpi di pedale, edito dall’Ave e dedicato a Gino Bartali.
Un laboratorio politico: Roma, la S. Sede e l’Italia (1943-1944). Gruppo di ricerca
La recente apertura dei fondi d’archivio relativi al pontificato di Pio XII permette di approfondire il periodo fondamentale del passaggio dalla fine dei regimi nazifascisti alla vita democratica del secondo Novecento considerando la triangolare relazione tra S. Sede, Italia e dinamiche internazionali. All’interno di tale prospettiva di lungo respiro, paradigmatica si presenta la breve ma intensa fase che va dall’8 settembre 1943 al 4 giugno 1944, segnata dell’occupazione nazista di Roma, campo di ricerca degno di maggiore approfondimento da parte degli studi in quanto momento che precede e prepara nel dibattito delle istituzioni e delle forze politiche l’avvento dell’assetto democratico e repubblicano.
In particolare, anche alla luce della pubblicazione degli inventari della Nunziatura in Italia e della Commissione Soccorsi, appare cruciale il periodo 1943-1944, quando in Roma il Vaticano ha esercitato un ruolo di assoluto rilievo a fronte del legittimo governo del Regno d’Italia, dell’occupante tedesco (con diversi canali di interlocuzione), del movimento antifascista patriota e del governo fascista repubblicano; un ruolo rafforzato dalla neutralità dello Stato della Città del Vaticano e dalla sua realtà extraterritoriale nel cuore della capitale italiana. Nell’occasione, peraltro, non si tratta solo di acquisire nuove fonti, ma di porre nuovi interrogativi alla documentazione già nota e a quella solo ora disponibile, per indagare in maniera più approfondita le sfide che la S. Sede dovette affrontare.
Il ruolo autorevole svolto dal Vaticano a Roma si prospetta, comunque, più intenso rispetto a quello fin qui rilevato dalla storiografia, riguardando non solo le dinamiche che hanno portato alla liberazione della capitale d’Italia, ma anche le strategie vaticane in relazione alla costituzione di un tessuto civile a fondamento della vita politica democratica da ricostituire in Italia, nel contesto internazionale segnato dalle alleanze militari nella guerra in corso. Si tratta insomma di investigare un vero e proprio laboratorio culturale e politico, in cui prendono forma indirizzi che saranno sviluppati nella S. Sede e nell’Italia democratica degli anni seguenti, con effetti determinanti non solo sullo sviluppo del mondo cattolico, ma sugli assetti civili e politici dell’Italia stessa, nel quadro internazionale del Dopoguerra.
II 14 settembre 2021 è stato promosso presso la LUMSA un primo workshop su Lo stato della documentazione archivistica, momento di confronto organizzato dal gruppo di ricerca. L’iniziativa, moderata dal coordinatore Andrea Ciampani, ha previsto gli interventi di G. Coco, S. Prauser, A. Gionfrida, O. Di Tondo, C.M. Fiorentino, A.A. Glielmi, S. Ferrantin, M. Macchi, e a seguire una discussione introdotta da Lutz Klinkhammer e Andrea Ungari.
II 25 febbraio 2022 si è realizzata una seconda giornata di studio presso l'Istituto storico germanico di Roma su L’evoluzione storiografica negli ultimi trent’anni: temi e prospettive, secondo momento di confronto organizzato dal gruppo di ricerca. L’iniziativa, moderata dai coordinatori Andrea Ciampani, Andrea Ungari e Lutz Klinkhammer, ha previsto gli interventi di A. Varsori, M.M. Aterrano, L. Klinkhammer, C. Gentile, R. Melegari, M. Napolitano, P. Valvo, A. Argenio, C.M. Fiorentino, T. Piffer, A. Santagata, con un ampio dibattito finale.
Il 26 aprile 2023 si è tenuto l’incontro Archivi di un laboratorio politico: Roma 1943-1944, in occasione della pubblicazione del numero monografico della rivista «Res Publica» 31/2022, che contiene anche un saggio di Simona Ferrantin dedicato al patrimonio dell’Istituto: Roma città aperta. Le fonti dell’ISACEM. L’evento si è tenuto mercoledì 26 aprile 2023 alle ore 16.00, presso l’Università LUMSA (via Pompeo Magno, 28), ed è stato presieduto da Paola Carucci (IRSIFAR). Dopo i saluti introduttivi di Maurizio Gentilini (Associazione nazionale partigiani cristiani) e Alberto Lo Presti (LUMSA), sono intervenuti Daniel Ponziani (Archivio del Dicastero per la dottrina della fede) e Giovanna Tosatti (Università della Tuscia), con le conclusioni del curatore del numero Andrea Ciampani (LUMSA). In allegato, il programma.
Nelle giornate del 4 e 5 giugno, presso l’Aula Giubileo dell’Università LUMSA, in via di Porta Castello 44, si è tenuto il Convegno finale Un laboratorio politico: Roma, la Santa Sede e l’Italia (1943-1944), che ha dato occasione di presentare gli studi condotti dal gruppo di ricerca.
Prof. Alberto Lo Presti – Prof. associato Università LUMSA
Prof. Andrea Ungari – Prof. ordinario Università Guglielmo Marconi
Prof. Thomas Kroll – Prof. Università Jena
Prof. Paolo Trionfini - Prof. associato Università di Parma
Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito
Deutsches Historisches Institut in Rom/ Istituto storico germanico di Roma
Österreichische Historische Institut in Rom/ Istituto storico austriaco a Roma
Istituto per la storia dell'Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI (Isacem)
Associazione nazionale partigiani cristiani
Edizione nazionale delle Opere di Aldo Moro
L’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI è stato coinvolto nell’Edizione nazionale delle opere di Aldo Moro, istituita dal Ministero dei Beni e delle attività culturali nel dicembre del 2016. Il progetto, coordinato da un Comitato scientifico presieduto dal prof. Renato Moro, avrà come esito la pubblicazione di un corpo di undici volumi, più un’appendice, per un totale di oltre 10.000 pagine. Oltre alla rilevanza, che va anche oltre la figura dello statista pugliese, l’edizione nazionale sarà la prima in Italia a uscire in versione digitale, fruibile in open acces, su qualsiasi strumento e che proporrà, accanto al testo scritto del singolo pezzo, il corrispondente documento visivo e/o sonoro. La piattaforma è stata realizzata dal Digital Humanities Advanced Research Centre dell’Università di Bologna. È singolare che il mantenimento e la manutenzione saranno assicurate dalle due “università di Moro” (Bari e la Sapienza di Roma). La digitalizzazione delle opere, annotate criticamente, permette di interrogare i testi in modo avanzato e selettivo, attraverso il software ALCIDE, messo a punto dal Digital Humanities Research Group della Fondazione Bruno Kessler di Trento.
Mentre l’Isacem è stato coinvolto più direttamente nella realizzazione del I volume su Gli anni giovanili (1932-1946), a cura di G. Crociata e P. Trionfini, edizione e note storico-critiche di T. Torresi, i restanti volumi hanno visto la collaborazione della Corte Costituzionale, l’Istituto Luigi Sturzo, la Fondazione Istituto Gramsci, la Fondazione Lelio e Lisli Basso, la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII. Non meno significativa è stata l’adesione di numerosi atenei italiani: l’Università di Bari, l’Università di Bologna, Sapienza Università di Roma, l’Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli, la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, l’Università di Chieti, l’Università di Firenze, l’Università di Modena-Reggio Emilia, l’Università di Parma, l’Università di Roma Tre, l’Università di Torino. Il richiamo a tutte queste realtà, in qualche modo sotto la regia dell’Accademia di studi storici Aldo Moro, offre un’idea immediata della complessità dell’impresa ma anche della scientificità del risultato.
Questo percorso è stato presentato per la prima volta il 10 maggio 2017 all’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, nell’incontro Aldo Moro: pensiero e politica. L’edizione nazionale delle opere. Il 10 maggio 2018 è stata invece promossa sempre presso la prestigiosa sede l’iniziativa su «Una società più mossa ed esigente». Aldo Moro e il ’68. Il 24 maggio 2021, di nuovo presso l’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, che è diventato di fatto un partner istituzionale, si è tenuta la presentazione del I volume. Il TG2000 ne ha curato una breve presentazione.
Biografie Resistenti
Il lavoro di ricerca ha come obiettivo finale la creazione di una banca dati completa con la schedatura dei soci, delle socie e degli assistenti dell’Azione cattolica ai quali è stata riconosciuta un’onorificenza (medaglia al valore civile, medaglia al valore militare, titolo di giusto fra le nazioni), nonché di quelli che hanno partecipato attivamente alla guerra di liberazione come combattenti, staffette, cappellani militari o membri dei Comitati di liberazione nazionale locali.
Il progetto prevede l’individuazione e la schedatura di tutti i profili indicati. Chiediamo a tutti gli interessati di aiutarci a far crescere la banca dati, inviando documentazione o schede di resistenti all’indirizzo mail info@isacem.it.
150 anni di Azione cattolica
Vittorio Bachelet
I cattolici e il cinema
Armida Barelli
L’Azione cattolica e il Concilio Vaticano II
La dimensione internazionale dell'Azione cattolica
L’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha sviluppato nel 2009 un progetto di ricerca finalizzato ad approfondire la storia dell’Azione cattolica nel mondo. Il progetto di ricerca si è articolato su tre assi.
Il primo asse ha compreso lo studio sulla storia dell’Azione cattolica nei contesti nazionali in cui l’associazione aderisce al Forum internazionale dell’Azione cattolica (Fiac), per il periodo dalle origini fino al Concilio ecumenico Vaticano II. Le ricerche per ogni singola realtà, tenendo sullo sfondo la dimensione universalistica che Benedetto XV e soprattutto Pio XI delinearono per l’Azione cattolica, sono state condotte cogliendo le affinità e le diversità, per potere costruire un quadro di comparazione. Negli approfondimenti si sono fatte emergere, inoltre, le peculiarità dei caratteri fondativi di ciascuna associazione nazionale.
Contestualmente è stata avviata – ed è il secondo asse del progetto – una ricerca sulla storia degli organismi internazionali di coordinamento dei diversi rami o movimenti dell’Azione cattolica nel mondo: Umofc (Donne cattoliche); Unum omnes (Uomini cattolici); Pax romana (Intellettuali cattolici); Iycs (Studenti cattolici); Midade (Ragazzi cattolici). L’articolazione prevede che si tenga come riferimento comune la storia del Comitato permanente dei congressi internazionali dell’apostolato dei laici (Copecial) negli anni Cinquanta.
Il terzo asse, invece, è stato indirizzato ad approfondire il contributo dato alla maturazione di una “coscienza internazionale” da parte di alcune figure significative, che hanno segnato la storia degli organismi di coordinamento: Armida Barelli; Vittorino Veronese; Maria Donadeo; Pilar Bellosillo; Luigi Gedda; Rosemary Goldie; Giuseppe Spataro; Eduardo Pironio.
Sul primo asse, in collaborazione con il Fiac, si è predisposta una scheda di rilevamento per raccogliere informazioni di partenza sulle fonti a disposizione nelle singole realtà nazionali e materiali di supporto alle ricerche da commissionare. Sulla base di essi, si è potuto avere un primo quadro provvisorio delle rilevanze da tener presente per lo studio della storia delle associazioni nazionali in Polonia, Messico, Argentina, Spagna, Colombia. Parallelamente è stata avviata una ricerca sulla storia dell’Azione cattolica in Svizzera, che è stata pubblicata in volume uscito nel 2011.
Dopo la messa a fuoco del taglio da dare, è stato promosso un primo confronto delle ricerche avviate sulla storia dell’Azione cattolica in diversi contesti nazionali, per il periodo dalle origini fino al Concilio ecumenico Vaticano II, in un momento di studi tenutosi a Iasi (Romania) il 23-24 agosto del 2012. Sulla base delle risultanze emerse, è stato, quindi, messo a punto il convegno, che si è tenuto il 6-7 marzo 2013 a Roma, nel quale sono state presentate le ricerche definitive.
Lo sviluppo del secondo asse del progetto è proseguito in parallelo attraverso l’individuazione e la raccolta delle fonti a stampa necessarie per sostenerlo.
Il terzo asse è stato invece messo a fuoco attraverso la predisposizione di una bibliografia di partenza, da cui prendere le mosse, e la sistemazione di alcuni fondi archivistici.
Carlo Carretto
In questa prospettiva, è stato promosso un primo convegno, tenutosi a Spello il 10 ottobre 2008, per approfondire come si sia sedimentata la memoria di Carretto nella sua dimensione pubblica, di cui si è dato parzialmente conto nel volume Carlo Carretto nella Chiesa del Novecento. La ricerca è, quindi, proseguita, reperendo le fonti disponibili nell’Archivio dell’Istituto. In particolare, è stato effettuato uno spoglio dei periodici sui quali Carretto ha scritto negli anni del suo impegno a livello nazionale nell’Azione cattolica italiana. Il lavoro è servito per arrivare a un profilo complessivo della sua figura, che è stato condensato nel volume di Paolo Trionfini, Carlo Carretto. Il cammino di un «innamorato di Dio», nel quale è stata anche raccolta una selezione degli articoli apparsi sulla stampa della Giac durante la sua presidenza.
In vista del 2010, anno in cui ricorreva il centenario della nascita, a cura dell’Istituto, che ha presentato uno specifico progetto, finanziato dalla Regione Umbria, si è iniziato il lavoro di riordino del Fondo Carlo Carretto, custodito nell’Archivio dell’Abbazia di S. Croce, a Sassovivo di Foligno (Pg), sede del priorato generale della Congregazione dei Piccoli fratelli di Jesus Caritas, un ramo della famiglia spirituale che si rifà alle intuizioni di Charles de Foucauld.
I Piccoli fratelli di Jesus Caritas sono stati fondati nell’ambito della famiglia fouculdiana nel 1969, attraverso la sollecitazione iniziale di fratel Carlo Carretto, il quale poi, alla morte, gli ha lasciato il proprio archivio.
La sistemazione del fondo archivistico, di cui l’Isacem ha conservato una copia integrale, ha permesso di effettuare, all’interno di un’altra tappa del progetto, delle ricerche mirate sulla vicenda biografica di Carretto, che sono state presentate nel convegno tenutosi a Spello il 1°-2 ottobre 2010 in occasione del centenario della nascita. È seguita la pubblicazione, resa possibile anche da un contributo del Ministero per i Beni e le Attività culturali, degli atti dell'apposito volume, «Ho cercato e ho trovato». Carlo Carretto nella Chiesa e nella società del Novecento, che permette di avere una ricostruzione complessiva della figura di Carretto.
Il progetto è poi proseguito per cercare di cogliere più adeguatamente aspetti specifici dell’impegno pubblico di Carretto. Nel 2012, l’Istituto ha promosso un convegno sul tema della pace, nel quale si è avuto modo di approfondire questo nodo rilevante nell’economia della biografia di Carretto.
Gli archivi locali dell'Azione cattolica
A questo scopo, è stata predisposta una scheda, inviata a tutte le associazioni diocesane, per effettuare un censimento sullo stato di conservazione degli archivi locali, dal quale sono emersi, nel complesso, risultati in chiaroscuro: senza soluzione di continuità si hanno, infatti, realtà che nel tempo hanno provveduto a conservare e sistemare l’archivio dell’associazione, altre che, nell’impossibilità di valorizzarlo, hanno provveduto a versarlo in istituzioni esterne (soprattutto gli archivi della diocesi), altre ancora che hanno visto subire la dispersione.
I risultati provvisori del censimento sono stati presentati da Ubaldo Sulis all’interno di un convegno, significativamente intitolato Custodire le radici, abitare il tempo. L’Azione cattolica nella storia e nella Chiesa locale, che si è tenuto a Viterbo il 7 marzo 2008. Nello stesso anno è stato pubblicato un volume che ha raccolto alcuni dei contributi proposti in occasione delle celebrazioni. Al contempo, è stata svolta da Simona Ferrantin un’indagine sistematica sulle fonti per la storia delle associazioni locali conservate nei fondi archivistici dell’Isacem, che è stata pure presentata nell’ambito dell’iniziativa. Il convegno ha rappresentato l’occasione per approfondire alcuni casi esemplari di conservazione e valorizzazione dei fondi archivistici per la storia locale dell’Azione cattolica (Viterbo, Bologna, Venezia).
Al di là delle differenti situazioni, è emersa la disponibilità a non lasciare seccare le radici dentro alle quali affonda la parabola storica dell’Azione cattolica a livello locale.
Il progetto è stato, quindi, rilanciato per aggiornare il censimento, che si è allargato ad altre associazioni diocesane. Il progetto rimane aperto con l’obiettivo di creare una banca dati comune, contenente le informazioni di base relative ai fondi archivistici delle associazioni diocesane coinvolte.
Per stimolare, inoltre, il riordino degli archivi non ancora sistemati, l’Isacem, sempre in occasione del convegno del 2008, ha predisposto un agile strumento, nel quale, insieme ad altri materiali utili, sono state messe a punto le Note pratiche di archivistica, essenziali al lavoro.
La storia locale dell'Azione cattolica
Dando idealmente seguito al progetto per la salvaguardia, conservazione e valorizzazione degli archivi locali dell’associazione, avviato nel 2007, in concomitanza con le celebrazioni del 140° anniversario della fondazione dell’Azione cattolica italiana, l’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha messo a punto un altro progetto su Storia e storie dell’Azione cattolica.
L’obiettivo è di fornire un supporto più puntuale alle molteplici ricerche che vengono compiute sui fondi archivistici dell’Istituto, raccogliendo e socializzando i risultati. Sul sito, nella sezione dedicata, sono segnalate le pubblicazioni di taglio locale che hanno attinto alla documentazione conservata nell'Archivio dell'Isacem. È stata predisposta una bibliografia, che è costantemente aggiornata, sulle pubblicazioni che interessano la dimensione locale dell’associazione. Rimane aperto l’invito alle associazioni diocesane dell’Azione cattolica a inviare le pubblicazioni promosse, che andranno a incrementare il patrimonio bibliografico dell’apposita sezione della Biblioteca dell’Istituto. Inoltre, per mettere a confronto i risultati raggiunti, è stato promosso il seminario di studio Storia e storie dell'Azione cattolica, tenutosi il 14 dicembre 2013, all’interno del quale sono stati presentati gli esiti degli studi compiuti su alcune realtà locali, per essere discussi con un gruppo di studiosi invitati, individuando la tipologia di fonti utilizzate, gli approcci metodologici seguiti, le categorie interpretative emerse.
Il confronto è servito per offrire una più solida base alle ricerche in corso, per comprendere il ruolo giocato dalla più antica associazione laicale cattolica nello snodo del Concilio Vaticano II, tenendo presente, oltre che il piano nazionale, il contesto locale.
Antonio Zama
Nel 2005 l’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha avviato un progetto per ricostruire la parabola biografica di Antonio Zama (1917-1988), assistente centrale della Fuci, poi vescovo ausiliare di Napoli, quindi arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia.
In questa prospettiva, si è proceduto al riordino del Fondo Zama, donato all’Istituto in due momenti successivi nel 2001 e nel 2006, che è stato curato da Simona Ferrantin. Per ampliare la base documentaria, è stato eseguito lo spoglio sistematico di una serie di periodici, in cui sono stati individuati gli articoli scritti da Zama.
Si sono, quindi, affidate le ricerche specifiche su aspetti dalla vicenda biografica di Zama a studiosi qualificati, che ne hanno presentato le risultanze nel corso di un convegno, tenutosi a Napoli il 5-6 ottobre 2007, che ha beneficiato di un contributo della Regione Campania, della Provincia di Napoli, della Fondazione Istituto Banco di Napoli. Il lavoro è, infine, confluito nel volume degli atti.